Per lei non è una rivalsa. Neppure un risacimento. Non parliamo poi di vendetta. «Per carità: non sono sentimenti, questi, che facciano parte di me. Vendetta? E per cosa?». Per i tre, interminabili anni durante i quali la Rai, dopo averla legata a sé con un contratto in esclusiva, l’ha poi tenuta inspiegabilmente in panchina. Così, ora che Lorella Cuccarini torna, e alla grande, in un programma finalmente all’altezza della sua popolarità, (da domenica prenderà il posto di Pippo Baudo a Domenica In, sfidando la Barbara D’Urso di Domenica Cinque) i motivi per prendersi qualche soddisfazione li avrebbe.
«Ma no - si stringe nelle spalle la showgirl (45 anni, 4 figli, smagliante come sempre) -. In questo mestiere ognuno ha i propri alti e bassi. È così che funziona: sono le regole del gioco».
Eppure la Rai l’ha tenuta praticamente ferma dal 2004 al 2007. E a parte un paio di fiction, per ben sei anni lei non è più stata protagonista di alcun programma di primo livello. Lei non fa (all’apparenza) una piega: «E dovrei considerarmi sfortunata per questo? No, no: io non ho nessun diritto di lamentarmi. Ho sempre vissuto pensando che tutto quello che mi capitava fosse un regalo. Io sono, e rimango, una privilegiata. Certo, non è stato piacevole essere messa da parte. Ma nel frattempo ho fatto tanto teatro, e fatto bene; ho avuto i miei successi su Mediaset, su Sky. E ora conduco un programma storico, uno dei più longevi della storia della tv». Se proprio bisogna definirlo, si potrebbe usare la parola «miracolo». «E il merito è del direttore di Raiuno, Mazza, che mi ha visto a Sanremo nel numero tratto dal mio musical Il pianeta proibito. È mai possibile - pare abbia detto - che ci sia in giro una brava come la Cuccarini, e che la Rai non ne approfitti?».
D’accordo, una bella favola che però non esclude la sofferenza di un lungo esilio: «Oh: su quello hanno scritto di tutto. Che ero disperata, addirittura che stavo finendo in depressione. In realtà avevo solo dichiarato che un’altra, al posto mio, ci sarebbe finita. Ma io vengo dal Prenestino, un quartiere popolare di Roma. Io sono nata e cresciuta in sala-prove. La rinuncia, la fatica non mi hanno mai spaventato». Insomma: Lorella Cuccarini si conferma proprio «la più amata dagli italiani». Solare, ottimista, non rancorosa, inarrestabile. E se ne deduce che anche questa Domenica In le somiglierà molto. «È inevitabile. Ne condurrò la parte centrale, quella che parte alle 16,15, preceduta alle 14 da L'Arena di Giletti e alle 15,50 da Domenica In Amori di Sonia Grey, e seguita alle 18 da L'Eredità di Carlo Conti. Mi piacerebbe farne un contenitore con molto varietà (non a caso tornerò a cantare e a ballare) ma anche con qualcosa della mia sensibilità di donna. Quindi intervisterò una serie di donne famose in modo informale, come farebbe una normale telespettatrice».
Rimane il fatto che questa soubrette tra le più famose ha preso sostanzialmente il posto di Pippo Baudo che, dicono, non ha fatto i salti di gioia. «È stato lui a lanciarmi, venticinque anni fa e rimango pur sempre la sua “figlioccia”. E sono fiera di appartenere alla scuola del suo stile».
Senz’altro è così. Eppure c’è chi trova che per Domenica In sia finalmente arrivato il momento della pensione: «E perché mai? È un programma storico, un’istituzione!». Parliamo del futuro, allora, di Lorella Cuccarini, di quando lascerà le scene e si ritirerà a godersi fino in fondo la vita privata. «Non ci penso mai. Il mio è un lavoro che va vissuto giorno per giorno. Però so bene che in tv le donne hanno vita breve.
Recentemente ho applaudito Giorgio Albertazzi che, alla bella età di 87 anni, recitava La Tempesta di Shakespeare. Ecco: spero di arrivare a quell'età e di ritrovarmi sotto i riflettori teatrali. Così quando la tv si sarà scordate di me, potrò festeggiare ancora 50 anni di carriera sulle tavole di un palcoscenico».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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