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Cucinava al marito cene «anti-sesso»: arrestata

Pasqualino, alias «sette bellezze», aveva sempre fatto il proprio dovere. Poi, da due anni, era arrivato uno strano senso di spossatezza, con tanti saluti alle sue proverbiali performance sotto le coperte.
Quando si trattava di arrivare al sodo, Pasqualino veniva colto da fiaccaggine acuta, sindrome imbarazzante diagnosticata dai medici col termine tecnico di astenia: «Sensazione di esaurimento fisico simile a quella che si prova dopo una fatica eccessiva». Fatica eccessiva? «Ma se io, ogni sera crollo come una pera cotta...». Addormentandosi inoltre con una fastidioso senso di colpa e il timore che la moglie non lo consideri più l’uomo virile di un tempo. Dote per la quale ancora oggi, a 53 anni, sperava di poter portare dignitosamente il soprannome di «sette bellezze». Certo, quella maledetta fiacca aveva minato non poco la sua fama e se l’inconveniente si fosse prolungato, addio «sette bellezze»...
Ma dopo lunghe e «delicatissime» indagini, Pasqualino ha scoperto che all’origine dei quotidiani attacchi di stanchezza c’era lei, la sua dolce metà: Angela, 46 anni, che dal 2006 se la intendeva con l’amico di famiglia. Il quale, non pago della liaison, aveva imposto addirittura precise condizioni: «Angela, tesoro mio, sei vuoi stare con me, non devi più fare l’amore con Pasqualino».
Così Angela, ogni sera, da brava mogliettina preparava una gustosa cena a Pasqualino, avendo però cura di allungare l’intingolo con medicinali «anti-afrodisiaci» che inibivano il desiderio sessuale. Altro che ostriche e peperoncino.
Intanto passano le settimane, trascorrono i mesi e Pasqualino comincia preoccuparsi: «Che stia diventando impotente?», meglio farsi vedere dal medico. Il quale, dopo averlo visitato approfonditamente, gli pone la domanda-chiave: «Ma perché prendi tutti questi calmanti?». «Quali calmanti?». Ecco allora nascere il sospetto. Pasqualino esce dall’ambulatorio ed entra nella caserma dell’Arma: «Vi prego, indagate... Voglio sapere la verità!». Risultato: i carabinieri di Giarre, in provincia di Catania, hanno arrestato per «lesioni personali gravi» Angela la fedifraga e il di lei intimo partner (indagato anche per maltrattamenti a moglie e figli).
L’accusa, per entrambi, è di tentato omicidio: «La donna - spiegano gli inquirenti - somministrava al marito un cocktail di farmaci che puntualmente ogni sera azzerava la libido dell’uomo per evitare di avere con lui rapporti sessuali e potersi concedere solo al suo amante».
«A far scattare le indagini - aggiungono i carabinieri - è stato il marito della donna, che per due anni ha vissuto in uno stato di costante astenia, a volte così profonda da costringerlo al ricovero ospedaliero».


I medici, «dopo analisi cliniche ed ematiche», hanno invitato l’uomo a sospendere l’assunzione dei farmaci che mettevano a rischio la sua salute e il suggerimento ha fatto comprendere all’uomo che la moglie gli somministrava, a sua insaputa, sedativi sciolti nel cibo.
In coda al menu, il solito saluto: «Buonanotte, caro... ».

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