
L’onda lunga dell’immigrazione incontrollata dell’era Merkel ha messo in crisi il welfare tedesco, tanto da rendere necessarie misure drastiche per evitare la bancarotta. Per limitare l’avanzata irresistibile dell’AfD, due politici della Spd hanno presentato una proposta choc: trasformare i generosi benefit concessi agli immigranti in prestiti da ripagare negli anni. L’idea dei socialisti della Turingia ha subito scatenato un fuoco di fila di reazioni: se Verdi e Linke condannano senza se e senza ma questa proposta, la Cdu osserva con interesse, meditando di estendere la misura su tutto il territorio della Bundesrepublik.
“Un incentivo ad integrarsi in fretta”
Secondo quanto riportato dal quotidiano Die Welt, due amministratori locali della Turingia eletti nelle fila della Spd sostengono che i rifugiati adulti ed i cittadini di paesi non membri dell’Unione Europea dovrebbero ricevere benefici dal sistema di welfare tedesco non come regali ma come prestiti da ripagare una volta trovato lavoro. L’amministratore del distretto di Nordhausen Matthias Jendricke ha detto, in un’intervista al settimanale Stern che “chiunque arriva nel nostro paese e non ha contribuito in alcun modo al fondo di sicurezza sociale sarà in grado di ricevere contributi come un prestito senza interesse”. Secondo il politico della Spd, questo prestito funzionerebbe come i prestiti studenteschi: chiunque trovi in fretta un lavoro a tempo pieno, che paga contributi al fondo di sicurezza nazionale, dovrà ripagare solo parte dei benefici di cui ha goduto. Ulteriori agevolazioni sarebbero concesse a chi decida di estinguere in anticipo il debito con la sicurezza sociale.

Secondo la proposta, gli immigrati che trovino lavoro entro un anno dal loro arrivo in Germania e passino un test di conoscenza della lingua tedesca potrebbero vedere il proprio debito dimezzato: un bonus sarebbe poi concesso ai genitori che concludano con successo il percorso scolastico. L’amministratore del distretto di Saalfeld-Rudolstadt, Marko Wolfram, non vede che aspetti positivi da questa proposta: “L’idea è di fornire una ragione concreta agli immigrati per trovare un lavoro in fretta. Questo creerebbe un incentivo ad integrarsi rapidamente nella società tedesca, oltre a ridurre il risentimento di ampi strati della società verso gli immigrati”. Quello che i politici socialisti non possono dire è che il sistema di welfare tedesco è messo in crisi dal fatto che troppi immigrati preferiscono vivere alle spalle dei contribuenti, senza sforzarsi troppo per trovare un lavoro. I dati pubblicati dalla Commissione Europea sono sconfortanti: se il 24% dei cittadini presenti in Germania ha origini non tedesche, il 27,5% degli immigrati di prima generazione non ha un lavoro.
Verdi e Linke contrari, Cdu positiva
La reazione del portavoce dei Verdi della Turingia, Luis Schäfer, è una condanna totale: “Si propone di forzare ad indebitarsi i membri più poveri della società, colpendo duramente l’intera famiglia. Non c’entra niente con il sistema di protezione sociale”. La responsabile per le politiche migratorie della Linke della Turingia, Katharina König-Preuss, è ancora più tranchant: “Chiunque voglia garantire ai rifugiati un reddito di sussistenza solo come un debito da ripagare non sta agendo in maniera sociale ma improvvisata, inseguendo la retorica razzista dell’AfD”. Per il partito di estrema sinistra, una misura del genere sarebbe un attacco ai diritti fondamentali di ogni residente in Germania: “La costituzione garantisce il diritto ad un reddito dignitoso che ne consenta la sopravvivenza ad ogni persona che vive in Germania senza considerare la loro origine o se abbiano contribuito in passato al fondo di assistenza sociale”.

La proposta, poi, sarebbe “assurda” perché potrebbe creare una situazione irrisolvibile per molti richiedenti asilo: “Molti rifugiati non possono lavorare per ragioni legali: spesso devono aspettare mesi o anni prima di ricevere un permesso di lavoro. In gioco c’è la giustizia, non la distribuzione dei contributi sociali”. Se la direzione nazionale del partito del cancelliere Friedrich Merz non si è ancora espressa sulla questione, il politico della Cdu Philipp Amthor ha accolto positivamente la proposta arrivata dalla Turingia. Intervistato dai colleghi di Welt Tv, Amthor dice che “l’idea è interessante perché contribuisce a rendere più giusto il sistema della sicurezza sociale”.
Se un immigrato non ha versato un solo euro al fondo di sicurezza sociale ma riceve dei benefit pagati dai contribuenti, molti non possono che considerare ingiusto questo beneficio. Ripagare il debito una volta trovato un lavoro renderebbe il sistema non solo più giusto ma anche finanziariamente sostenibile.
La questione non sembra di facile soluzione ma, secondo l’esponente della Cdu, merita di essere considerata seriamente: “Sicuramente ci sono parecchie questioni legali che hanno bisogno di uno studio più approfondito, ma trovo davvero interessante l’idea”.