Cultura e società

Giornata mondiale del complimento: modi, tempi ed espressioni curiose per complimentarsi

Il 1° marzo ricorre la Giornata mondiale del complimento, l'occasione giusta per scoprire come complimentarsi con gli altri anche all'estero

Giornata mondiale del complimento: modi, tempi ed espressioni curiose per complimentarsi

Ascolta ora: "Giornata mondiale del complimento: modi, tempi ed espressioni curiose per complimentarsi"

Giornata mondiale del complimento: modi, tempi ed espressioni curiose per complimentarsi

00:00 / 00:00
100 %

Una pacca sulla spalla, una stretta di mano o qualche parola di elogio. Un complimento è sempre gradito soprattutto nel giorno in cui, da diversi anni, l'apprezzamento in ogni sua forma si celebra in tutto il mondo. Il 1° marzo ricorre infatti la Giornata mondiale del complimento, una giornata nella quale esprimere gratitudine e, perché no, dimostrare riconoscenza a qualcuno può fare la differenza.

Già, perché un complimento sincero e sentito può influenzare l'umore e l'autostima di chi lo riceve e farlo può creare un clima positivo ed empatico. Un aspetto, quest'ultimo, che viene spesso sottovalutato ma che in alcune circostanze risulta fondamentale per i rapporti interpersonali. In quest'ottica WEP, organizzazione leader nel settore degli scambi culturali e linguistici nel mondo, ha stilato un vademecum sui modi per complimentarsi e sugli elogi più curiosi dal mondo.

Quattro modi per complimentarsi

Tempi e modi per complimentarsi sono importantissimi. Sapere come vengono percepiti i complimenti è fondamentale per non generare malintesi, per questo è opportuno utilizzare alcune accortezze soprattutto se ci troviamo all'estero.

1) Considerare il luogo: dove e quando fare un complimento o un apprezzamento è sempre un'incognita. Ci sono occasioni in cui è opportuno farlo davanti ad un pubblico - per un riconoscimento lavorativo - mentre in altre è preferibile ritagliarsi un momento privato e più dedicato;

2) Considerare la personalità di chi riceve il complimento: per evitare spiacevoli situazioni di imbarazzo, soprattutto in altri contesti culturali, è importante conoscere la persona a cui ci rivolgiamo e il suo carattere; senz’altro essenziale per non creare imbarazzo, così come la cultura di riferimento (es. in Cina si tende a non esternare i propri sentimenti in pubblico).

3) Prediligere la spontaneità: i complimenti sono sempre graditi se sono spontanei e sinceri. Meglio puntare su qualcosa di semplice senza però essere banali;

4) Azioni più che parole: spesso, più che le parole, sono i fatti a valorizzare un elogio o un complimento. Rendere concreto un concetto assume un valore differente e un invito, un regalo o una cortesia sono un ulteriore sinonimo di gratitudine.

I sei complimenti più bizzarri dal mondo

Complimentarsi non è di certo una pratica solo italiana, ma nel resto del mondo alcune delle espressioni, che si possono rivolgere sotto forma di ringraziamento o apprezzamento, sono davvero singolari e WEP ha individuato le sei più bizzarre.

1) "Tu es mon Petit Chou" che, tradotto dal francese, si legge "Tu sei il mio piccolo cavolo" è un'espressione comune per dimostrare affetto e dolcezza nei confronti di qualcuno.

2) "Tamago gata no kao" che, dal giapponese, si traduce in "Tu sei un uovo con gli occhi". Un complimento che potrebbe sembrare tutto l'opposto che invece nasconde una lusinga visto che nella cultura nipponica il viso ovale è considerato tra i più attraenti.

3) "Good on ya mate!" che, in slang australiano, significa "ottimo lavoro compagno!".

4) "Gaja Gamini", in indiano letteralmente "cammini come un elefante" è tutt'altro che un'offesa perchè in India il passo dell'elefante è considerato elegante, lento ma soprattutto maestoso.

5) "Uma pessoa fofinha" che, dal portoghese, si traduce in "una persona soffice", si utilizza per descrivere qualcuno che è carino e gentile.

6) "Chen yu luo yan" è invece un tipico proverbio cinese, che tradotto suona così "pesci in immersione, oche in picchiata" e serve a elogiare l'aspetto fisico di una persona. Attenzione, però, a cimentarsi nelle espressioni linguistiche all'estero senza avere la padronanza della lingua.

Passare dal complimento all'offesa potrebbe essere un attimo.

Commenti