Giornata mondiale dell'hamburger, i consigli per mangiarlo senza sensi di colpa

Amato da tutti ma spesso messo alla berlina dai nutrizionisti, si festeggia oggi la giornata mondiale dell'hamburger. La storia del panino più famoso al mondo e i consigli della nutrista per trasformarlo in un piatto salutare

Giornata mondiale dell'hamburger, i consigli per mangiarlo senza sensi di colpa

Si festeggia oggi, 28 maggio, in tutto il mondo il re dello street food, l'hamburger, il panino con carne, insalata e varie salse, diffuso in tutto il mondo e reinterpretato con una miriade di ingredienti, declinati in mille modi diversi. Si deve a lui e alla sua diffusione, la nascita di grandi catene alimentari, ma anche di piccole realtà dove la versione classica, diventa gourmet per accontentare anche i palati più fini.

Croce e delizia degli adolescenti, e non solo, mangiare un hamburgher significa anche socializzare, riunirsi in una sorta di convivialità 2.0, in linea con i tempi moderni. Se però da una parte mangiare un semplice panino con la carne può essere un modo veloce e divertente per stare con gli amici, dall'altra proprio l'hamburger è stato spesso demonizzato come un alimento non proprio salutare da consumare con moderazione.

La parola alla nutrizionista

La verità forse sta nel mezzo e per comprenderla meglio, proprio nella giornata in cui viene festeggiato, abbiamo ascoltato il parere della nutrizionista Emma Balsimelli, Medico Diagnostico presso l’ Università degli Studi di Firenze. "Ciò che rende il classico panino con l’hamburger molto calorico non è tanto la carne in sé, ma tutto ciò che spesso lo accompagna, come bibite zuccherate e gassate, patatine fritte, salse e condimenti ricchi di sale e zuccheri. Inoltre il tipo di pane abbinato contiene molta acqua, a differenza di quello con la crosta, quindi risulta meno digeribile e con indice glicemico più alto poiché povero di fibre", spiega subito la nutrizionista, che al contrario di molti non demonizza di per sè il panino.

Come consumarlo senza rimorsi

Esistono delle modalità che si possono attuare per non rinunciare al piacere conviviale di mangiare un hamburgher senza avere troppi rimorsi, sia a livello si salute ma anche di dieta? "Assolutamente - spiega la Balsimelli - si possono attuare semplici trucchi per far diventare un hamburgher un pasto completo e salutare. Iniziando a sostituire la carne di manzo (che contiene circa 130 kcl) con una carne più magra come quella di pollo (che ne contiene circa 110 ma risulta più digeribile), oppure con un hamburger di soia che contiene si 180 kcal ma con una quantità molto più bassa di colesterolo.

Inoltre - spiega ancora la nutrizionista - invece del classico panino al sesamo, si può utilizzare la sua versione integrale aggiungendo oltre alla carne molte verdure fresche, insalate, cetrioli, pomodori (non sottoaceto o sott'olio) e anche cipolla, molto diuretica".

Le salse

Il vero problema risultano comunque sempre le salse che, soprattutto se industriali, sono la parte più calorica. "Il problema è proprio questo - spiega la dottoressa - come dicevo prima, la carne di per sè apporta molti nutrienti ma sono le salse aggiunte, soprattutto quelle industriali, che sono ricche di zuccheri e non apportano nessun tipo di nutriente utile facendo oltretutto lievitare il conto delle calorie. Eliminarle sarebbe la soluzione più logica, ma se non è possibile invece di aggiungerle sopra la carne, metterne appena un velo sulla base del panino. Questo si può fare anche acquistandoli nelle grandi catene. Si chiede l'hamburger senza salsa e la si aggiunge dopo dosandone le quantità per 'limitare i danni'".

La versione super light

Esiste anche una versione ligh? "Se si ama la salsa di soia si può sostituire alle salse tipo maionese ketchup o senape o in alternativa, visto che la carne risulta già saporita eliminarle totalmente aggiungendo solo un filo d'olio sopra le verdure. Questo può diventare un pasto completo con l'apporto di carboidrati verdure e proteine".

La cottura dell'hamburger

"Anche la cottura - spiega ancora la nutrizionista - È molto importante. Va usata una piastra molto calda senza aggiungere olio. La carne va girata ma non infilzata altrimenti il rischio è che si secchi troppo. Se si tratta di carne di manzo non va cotta a lungo bastano dai 3 ai 5 minuti per lato, se invece è di pollo o maiale vanno cotte alla perfezione. Quando poi si mangia bisogna masticare a lungo e lentamente e questo è un consiglio valido per tutte le pietanze".

La storia dell'Hamburger

Quello che noi consideriamo un piatto della cucina moderna in realtà ha origini molto lontane, addirittura molti sostengono che il primo hamburger venne creato dai Tartari nel XII° secolo. Si racconta che durante le loro spedizioni mettessero dei pezzi di manzo avvolti in teli sotto le loro selle per ammorbidirli e triturarli, e che questi venissero poi mangiati al bisogno crudi.

Con l'andare del tempo questa modalità (il fatto di mangiare carne trita) si diffuse poi in Germania, dove nel 1885 Charlie Nagreen un giovane venditore di carne si rese conto che i visitatori della fiera di Amburgo volevano godersi gli stand senza fermarsi a mangiare. Decise quindi per aumentare gli affari, di dare una forma schiacciata alla carne tritata al coltello e inserirla tra due fette di pane in modo da essere consumata anche camminando.

Dalla Germania all'America

La sua intuizione fu un vero successo tanto da dare a quel rudimentale panino il nome di hamburgher ispirandosi proprio a quello della città di Amburgo. Da lì quello strano modo di mangiare la carne, arrivò negli Stati Uniti grazie a Louis Lassen che nel 1886 dalla Germania si stabilì New Haven in Connecticut. Qui iniziò a grigliare la carne e a vendere il cosiddetto Steak sandwich, ovvero panino con la bistecca.

Su questa sorta di leggenda c'è una storia molto divertente, sembra infatti che un uomo

d'affari entrò nel suo negozio e chiese qualcosa da mangiare in maniera veloce. Lassen prese i resti di alcune bistecche e li cucinò velocemente dando vita non solo al primo hamburger americano, ma anche al primo fast food.

Emma Balsimelli
La nutrizionista Emma Balsimelli

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