Cultura e società

Ovunque sui giornali. Ma le persone transgender sono solo lo 0,5% della popolazione

Nonostante l'enorme e spropositata attenzione mediatica, nel Regno Unito meno dello 0,5% della popolazione si dichiara "transgender". I dati del censimento 2021

Regno Unito: le persone transgender sono solo lo 0,5% della popolazione
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Il dibattito sul "gender" e sulle rivendicazioni delle minoranze di genere ha assunto sempre più importanza negli ultimi anni, soprattutto nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Ciò che non sappiamo è quante persone si identificano effettivamente come "transgender", "queer", o "non binarie": a giudicare dall'attenzione mediatica su questo tema, saranno sicuramente tantissime, no?

La risposta a questa domanda potrebbe essere sorprendente per qualcuno. In Inghilterra e Galles, agli intervistati del censimento del 2021 è stato chiesto del loro orientamento sessuale e della loro identità di genere e ora l'Office for National Statistics (Ons) ha pubblicato i primi risultati.

Agli interpellati è stato chiesto: "Il genere con cui ti identifichi è lo stesso del tuo sesso registrato alla nascita?"; e "quale delle seguenti definizioni descrive meglio il tuo orientamento sessuale?", con la possibilità di scegliere fra quattro risposte, "Etero/eterosessuale", "Gay o lesbica", "Bisessuale", e "Altro".

I dati del censimento

Il 92,5% degli intervistati di età pari o superiore a 16 anni ha risposto alla domanda sull'orientamento sessuale, mentre il restante 7,5% ha scelto di non farlo. L'89,4% si è identificato come etero o eterosessuale. Circa 1,5 milioni di persone (3,2%) si dichiarano come gay, lesbiche, bisessuali o con un altro orientamento sessuale (Lgbtq). L'1,5% si è identificato come gay o lesbica (circa 748 mila) mentre l'1,3% (628 mila) come bisessuale.

Un ulteriore 0,3% (165 mila) si identifica con un diverso orientamento sessuale, mentre "altri" orientamenti più comuni sono pansessuale (112 mila persone), asessuale (28 mila persone) e "queer" (15 mila persone). Rispetto alla domanda sull'identità di genere, il 93,5% degli interpellati ha affermato che la propria identità di genere e il sesso registrato alla nascita erano gli stessi, mentre 262 mila persone (0,5%) hanno invece affermato che erano diversi. Ma attenzione: non tutte le 262 mila persone si identificano esplicitamente come transgender. Circa 48 mila persone (0,1%) si dichiarano "uomini trans" e altrettante (48 mila) come "donna trans". Parliamo dunque di una fetta di popolazione davvero esigua che, a quanto pare, riesce ad attirare un'attenzione mediatica spropositata.

Lo scontro nel Regno Unito, Londra contro Edimburgo

I dati del censimento vengono pubblicati mentre nel Regno Unito è in corso un durissimo confronto tra il governo del Partito Nazionale Scozzese (Snp) di Edimburgo e il governo conservatore di Westminster su un disegno di legge votato di recente in Scozia, grazie alla quale è decisamente più facile cambiare "genere" rispetto al passato. Il parlamento di Edimburgo ha infatti approvato un sistema di "autoidentificazione" per le persone che desiderano cambiare il proprio genere dal punto di vista legale.

Le nuove regole abbassano a 16 anni l'età in cui le persone possono richiedere un certificato di riconoscimento di genere (Grc). Viene inoltre eliminata la necessità di una diagnosi medica di disforia di genere: è la prima e unica nazione del Regno Unito ad approvare una legge di questo tipo. Allo stato attuale le persone in Scozia sono già in grado di cambiare il proprio "genere" sin dal 2005. Tuttavia, il governo scozzese ritiene che il processo esistente possa essere "invadente" e "scoraggiare" le persone a richiedere il certificato.

La legge ha fatto molto discutere, soprattutto quando si è diffusa la notizia dello stupratore che, dopo aver completato la transizione a donna transgender, è stato inizialmente assegnato a un carcere femminile. Ci è voluto l'intervento della First Minister scozzese Nicola Sturgeon per assicurarlo a un penitenziario maschile.

Le preoccupazioni circa il probabile impatto del disegno di legge sui diritti delle donne ha spinto il governo del Regno Unito a bloccare il disegno di legge: decisione che provocato la dura reazione sia degli attivisti per i diritti dei transgender che dei nazionalisti scozzesi. Circa 15 mila ragazzi nati in Scozia, nota Al Jazeera, di età superiore ai 16 anni, attualmente frequentano la scuola in Inghilterra e Galles. In base alla nuova legge, ognuno di questi bambini potrebbe utilizzare il sistema scozzese per cambiare sesso legale mentre frequenta la scuola.

Un'ipotesi intollerabile per Londra, che ha bloccato il disegno innescando una crisi diplomatica tra Inghilterra e Scozia.

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