Qual è la differenza tra "papa" e "pontefice"?

Papa e pontefice sono sinonimi, ma hanno storie ed etimologie diverse. Qual è la differenza tra i due termini?

Qual è la differenza tra "papa" e "pontefice"?
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Lo scorso 8 maggio, Papa Leone XIV si è affacciato per la prima volta su piazza San Pietro, iniziando il suo pontificato in nome della pace, di cui ha parlato nel suo primo discorso. Mentre tutto il mondo se ne stava con gli occhi puntati su Roma, in quello che rimane un momento storico imprescindibile del nostro presente, è tornata in superficie anche la distinzione tra i due termini sinonimi utilizzati per identificare il Santo Padre: papa e pontefice. Parole che oggi servono a identificare la stessa cosa e che indicano la stessa missione religiosa, ma che hanno origini ed etimologie molto ben distinte.

La parola papa, infatti, deriva dal termine omonimo in latino, che a sua volta affonda le radici nella cultura greca e si collega al termine ellenico pàppas. Si trattava di una parola in uso negli ambienti familiari, utile a identificare prima di tutto il pater familias, il padre di un nucleo domestico. Tuttavia il termine venne utilizzato ben presto anche nell'istituzione religiosa sin dai tempi antichi, sebbene il suo uso differisse tra Oriente e Occidente. Come si legge su Geopop, infatti, in Oriente il termine papa serviva per rivolgersi a qualsiasi persona facesse parte del mondo ecclesiastico. Per quanto riguarda l'Occidente, invece, all'inizio la parola papa veniva usata per identificare vescovi e cardinali, figure preminenti della Chiesa. Fu solo a partire dal IV secolo dopo Cristo che l'epiteto papa cominciò ad essere usato esclusivamente nei confronti del vescovo di Roma, il Santo Padre a capo della Città del Vaticano e della Chiesa cattolica.

Diversa la storia del termine pontefice, che veniva utilizzato già nell'antica Roma per i membri del collegio giuridico-sacerdotale. Il loro compito era quello di assicurarsi che nella res pubblica venissero rispettati i dogmi religiosi e le regole giuridiche della città, di modo che leggi e tradizioni non venissero dimenticate o infrante. Il collegio era poi guidato dal cosiddetto Pontefice Massimo, il vero e proprio responsabile di tutti i culti, laici e religiosi, che includevano anche il rispetto del calendario, le cerimonie e persino i sacrifici. Come riporta l'Enciclopedia Treccani, il termine pontefice deriva dall'unione dei due termini latini pons e facere. Il primo significa ponte e il secondo fare. All'inizio, dunque, la parola pontefice serviva a indicare colui che era designato alla costruzione del ponte sul Tevere. Fu a partire dal V secolo che la Chiesa cattolica utilizzò il termine pontefice a titolo onorifico per designare la figura del papa. Insieme a Vicarius Petri prima e Vicaurius Christi poi, il termine pontefice divenne di uso comune per identificare il Santo Padre. Lo studio dell'etimologia dei due termini sottolinea come entrambe le designazioni - papa o pontefice - servono a rendere chiaro il ruolo e la funzione della figura religiosa a capo della Chiesa cattolica. Se si prende l'origine latina, si riconosce al papa la sua missione di essere un Santo Padre, una guida all'interno della "famiglia religiosa".

Se si segue, invece, la tradizione dell'antica Roma, il pontefice è ancora oggi la guida e il "controllore" dei dogmi e dei culti religiosi, ed è a suo modo una figura in grado di "fare da ponte" tra Dio e i suoi fedeli in Terra.

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