Letteratura

La licenza di "uccidere" anche 007

Agente 007 senza licenza di parola. O meglio l'editore con licenza di censurare James Bond a patto di far contenti tutti e di continuare a vendere

La licenza di "uccidere" anche 007

Agente 007 senza licenza di parola. O meglio l'editore con licenza di censurare James Bond a patto di far contenti tutti e di continuare a vendere. Si ripete pari pari sui romanzi di Ian Fleming quello che è appena successo sui romanzi di Roald Dahl. A dare la notizia, proprio come con Dahl, il Sunday Telegraph. Ed esattamente come successo con l'autore de La fabbrica di cioccolato sono stati gli eredi riuniti nella «Ian Fleming Publications» a confermare la review dei romanzi dopo aver reclutato alcuni «lettori espressione della sensibilità attuale». L'occasione per fare un bagno di politicamente corretto all'agente segreto più famoso del mondo sarà la ripubblicazione di tutti i romanzi il prossimo aprile, per celebrare i 70 anni di Casino Royale, il primo romanzo della fortunatissima serie. Tanto per cominciare la nuova edizione sarà innanzitutto accompagnata da un disclaimer che mette in guardia contro alcuni passaggi dell'originale che oggi potrebbero essere considerati offensivi. Dopo di che, via a modifiche e omissis. Di fronte alle inevitabili polemiche, eredi ed editori si sono trincerati dietro al fatto che alcuni cambiamenti erano stati fatti già dallo stesso Fleming, ad esempio in Vivi e lascia morire, per non avere problemi sul mercato americano. «Seguendo il suo esempio» hanno spiegato gli eredi «abbiamo rimosso per esempio alcune parole oggi considerate razziste, ma allo stesso tempo abbiamo cercato di rimanere fedeli all'epoca in cui sono state scritte». Così sono stati tolti molti riferimenti al colore della pelle, soprattutto nei passaggi con personaggi neri. Eliminato il termine «nigger», per esempio. In altri passaggi, invece, scomparirà completamente ogni riferimento al colore della pelle. Ma anche modifiche più consistenti: in Vivi e lascia morire è rimosso un passaggio che associava l'alcolismo agli africani coinvolti nel commercio di oro e diamanti. In un altro passaggio di Vivi e lascia morire, che descrive uno striptease in un nightclub di Harlem, l'originale suonava: «Bond sentiva il pubblico ansimare e grugnire come maiali alla mangiatoia». Diventerà «Bond poteva percepire la tensione elettrica nella stanza».

Insomma, ora come ora per la cancel culture, gli unici che possono grugnire in un nightclub devono essere maschi bianchi che non si adattano al post patriarcato (l'unica categoria rimasta esclusa dalla protezione del politicamente corretto). Ovviamente poi nei romanzi di Fleming, figli del loro tempo, dopo il pasticciaccio di riscrittura restano una sfilza di luoghi comuni non proprio gentili su donne e asiatici.

Sono gli effetti folli e inevitabili del ritocco di qualunque testo: la cancel culture è solo licenza di uccidere la letteratura.

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