Ufficiale, gentiluomo e custode darte: ci voleva una speciale «licenza» di esporre per permettere al grande pubblico, senza né uniforme né stellette, di poter varcare una soglia altrimenti invalicabile. Niente più filo spinato, ma un percorso, questo sì, di addestramento al bello. Caserme, palazzi, immobili dellEsercito italiano da oggi entrano a far parte di un circuito culturale pensato in accordo col Comune di Milano per valorizzare il patrimonio delle strutture militari. La convenzione che riguarda gli edifici lombardi è stata firmata ieri dallassessore alla Cultura Finazzer Flory e dal generale di brigata Camillo De Milato, ma affonda le sue radici nellaccordo fra il ministero della Difesa e quello della Cultura per permettere alle «reclute» dellarte di ammirare tesori altrimenti indisponibili allocchio di chi non indossa divise. Al ritmo di un edifico da aprire ogni quattro mesi, la declinazione lombarda del progetto ha il suo quartier generale a Palazzo Cusani, nel cuore di Brera.
E qui, dove comandava il generale Radetzky e dove dal 1884 ha avuto sede il III Corpo darmata, che saranno ospitati i primi eventi: la Pinacoteca di Brera è giusto al di là della strada e un dirimpettaio così blasonato e «spazioso» non può che fare al caso di chi, come la Pinacoteca, cerchi nuovi spazi anche per esposizioni temporanee. Nei desideri del Comune cè infatti lambizione di fare del quartiere un distretto culturale: Palazzo Cusani potrebbe così divenire, come laltro vicino, palazzo Citterio, lindirizzo delle collezioni temporanee o delle monografiche che mal si condensano già oggi nella «vecchia» Brera. In fondo, una prima pietra dellaccordo è stata «posata» lo scorso anno con la proposta, suggellata dallaccordo fra i due ministeri, di ospitare nella caserma Mascheroni la sezione didattica dellAccademia di Brera. Questo è però il futuro prossimo: molto prima ad «invadere» i saloni del Cusani saranno altri quadri che si affiancheranno alle tele del salone Garibaldi e agli altri dipinti del palazzo: ve ne sono di argomento mitologico come un toccante «Armida che cura Tancredi» o «Faustolo che consegna Romolo e Remo alla moglie Laurenzia», ed altri meno oleografici ma sempre di grande suggestione come la tela di Caironi che immortala lattimo in cui Enrico IV di Francia incorona il figlio ancora in fasce. Il primo dipinto «ospite» intanto è atteso per i primi mesi del 2010: arriva da Reggio Calabria e ritrae, per la mano di Andrea Cefaly, «La battaglia di Capua», meglio nota come Campagna del Volturno del 1° ottobre 1860. Oltre a questo dipinto, che per committente aveva Vittorio Emanuele II, i visitatori potranno sfilare fra i saloni tappezzati di broccato, ammirando i soffitti a cassettoni o voltati a grottesche e la facciata posteriore dove anche il Piermarini lasciò la firma. A marzo 2010 ecco invece la mostra più attesa, dedicata alla Brigata Sassari, unesposizione che anticipa il raduno nazionale dellAssociazione Bersaglieri fissato per maggio 2010. Nel 2011, poi, palazzo Cusani sarà la sede di parte delle celebrazioni per lUnità dItalia.
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