Duecentocinque fotografie da altrettanti Stati e territori del mondo, dal Vaticano all'Australia, dal Canada all'India. Duecentocinque foto per raccontare emozioni e stati d'animo universali, comunicabili tra tutti gli uomini nonostante i confini.
Questa l'idea alla base di "205 - Poema collettivo", la grande mostra fotografica in programma a Torino per l'anno prossimo, ideata dal grafico freelance e docente di comunicazione digitale Rosalba Critelli, da sempre appassionata d'arte e fotografia. L'idea nasce - oltre che da una passione personale per i reportage fotografici e di viaggio - anche dall'esperienza fatta con lo studio sull'opera degli anni Cinquanta del fotografo lussemburghese Edward Steichen "Family of Man". Esposta al Moma, di cui Steichen era allora direttore, anche "Family of Man" si configurava come una mostra composta da centinaia di fotografie provenienti da diverse decine di Paesi, imperniate principalmente sul tema della fotografia europea postbellica.
Tra le molte migliaia di proposte - in gran parte provenienti da fotografi di fama - per ogni Stato viene scelta una sola immagine, nel rispetto di una "filosofia dell'eguaglianza totale" che punta a mettere in luce ciò che unisce più che ciò che divide i popoli della Terra.
"Vogliamo rappresentare l'umanità in termini di eguaglianza - ci spiega al telefono Rosalba Critelli - Per cui la Transnistria (Repubblica sovietica che ha proclamato l'indipendenza dalla Moldavia, ndr) viene trattata alla stregua degli Usa. La contestualizzazione del luogo nelle foto si vede e non si vede. Il focus è sempre sui soggetti umani."
"Si sta perdendo il senso dell'unicità nel senso dell'appartenenza alla medesima razza - continua Rosalba - Ormai si tende a fare delle settorializzazioni sulla base dei territori. Indipendentemente da dove vive, l'uomo ha le stesse identiche emozioni, deve affrontare le stesse identiche problematiche: momenti di gioia e dolore, la nascita e la morte, le malattie... È, in una parola, un poema collettivo di emozioni comuni".
A partecipare sono stati invitati fotografi professionisti di fama internazionale, italiani e stranieri: la partecipazione ha superato ogni aspettativa, anche perché la nazionalità dei fotografi non era legata necessariamente alla singola nazione. Così, un fotografo italiano non doveva per forza fotografare l'Italia. Solo per l'India, ad esempio, abbiamo dovuto scegliere tra milleduecento foto. Tuttavia le selezioni non sono ancora state completate e anzi dall'organizzazione ribadiscono di essere ancora in cerca di partner - "e di finanziatori", aggiunge Rosalba.
La mostra verrà allestita, spiegano dall'organizzazione, in tutti i cinque continenti, in modo da renderla itinerante. L'idea è quella di fare un percorso contrario a quello di Steichen, partendo da Palazzo Madama a Torino per arrivare fino al Moma di New York.
Da ultimo
- ma non in ordine di importanza - bisogna aggiungere che l'intero ricavato dell'esposizione, al netto dei costi vivi, verrà devoluto in beneficienza a due Onlus che si occupano di servizi per l'infanzia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.