Le vie del marketing sono infinite. La battaglia No Tav, no global e anticapitalista dello scrittore Erri de Luca, ex servizio d'ordine di Lotta continua, è diventata un formidabile volano per le vendite del suo ultimo libro Storia di Irene (Feltrinelli). Neanche il più scafato dei copywriter avrebbe saputo attirare meglio l'attenzione nei confronti dell'esile volume, 50 cartelle stiracchiate a 112 pagine, che attualmente tappezza le vetrine dei megastore. Non che la cosa sia voluta. Nessuno mette in discussione la sincerità delle opinioni (sbagliate, a nostro giudizio) dell'autore napoletano. Sappiamo inoltre che Storia di Irene sarebbe comunque andato bene come tutti i titoli recenti di De Luca. Qui si sottolinea piuttosto un dato di fatto. Le sparate contro la Tav coincidono con l'uscita di Storia di Irene, motivo per cui l'attivismo diventa, pur senza volerlo, pubblicità. Il 2 settembre sui giornali fa rumore questa dichiarazione: «I sabotaggi sono necessari per far comprendere che la Tav è un'opera nociva e inutile». Si apre la polemica, da qui in avanti rinfocolata in continuazione. Il 5 settembre si apprende che la società Torino-Lione preparebbe azioni legali contro De Luca. Lui replica: «Opera inutile, non cambio idea». L'8 settembre ammette: «Ho partecipato ai sabotaggi in Val di Susa».
Il 2 ottobre snocciola perle di saggezza agli studenti della università Statale di Milano: «Un eroe chi resiste ai poliziotti», «Essere indagati? È una medaglia», «Sono per il sabotaggio della Tav». L'altroieri arriva la replica a Napolitano. Il presidente della Repubblica aveva invitato a fermare l'escalation di violenza nei cantieri in Val di Susa. De Luca però non fa una piega: «La lotta pubblica e di massa e della Val Susa non subisce alcuna deriva, è semplicemente resistenza civile a un'opera mostruosa». Lo scrittore pronuncia queste ultime parole a Torino, a margine della presentazione della sua nuova fatica letteraria, poco prima di andare a prendere un aperitivo con i No Tav a Borgone. Il 25 settembre infatti è uscito Storia di Irene: «un piccolo libro con tre grandi storie firmate Erri De Luca, uno degli scrittori più amati e discussi d'Italia» (Valeria Parrella su Grazia). Si realizza così una perfetta eterogenesi dei fini. Il «discusso» De Luca contesta il sistema, e il sistema lo incorona suo campione. Niente di strano.
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