il commento 2 Al Mibac servono meno commissioni e più riforme vere

di Luca Nannipieri
S ono passati già due mesi di Governo Letta e finora il ministro dei Beni culturali Massimo Bray non ha battuto chiodo su nessuna questione cruciale per la cultura. Anzi la prima proposta, affidata a un'intervista su Repubblica, è quella di aprire un'altra inutile commissione per riorganizzare il Ministero che dirige, assieme a un altro comitato per la manutenzione del paesaggio. Se vuole essere l'ennesimo ministro fantasma, Bray è sulla buona strada. Se invece vuole incidere in profondità, ecco alcune riforme urgenti e necessarie. La Fondazione Grande Brera è priorità assoluta. Dopo il Decreto Passera del 2012, la poco valorizzata Pinacoteca d'Italia (visitatori annui sotto i 300mila) si stava trasformando in fondazione di diritto privato e si erano avviate procedure e riunioni tra Ministero, enti locali e privati. Ad un anno dal decreto, la costituenda fondazione è ancora in palude. In questi giorni, Bray ha visto coi suoi occhi le condizioni in cui versano la Reggia di Caserta e Pompei. Anche per il sito pompeiano e la reggia casertana è auspicabile la costituzione di fondazioni private di interesse pubblico. Non è più pensabile che lo Stato si prenda cura di ciò che palesemente non riesce a curare. Il titolo di Le Monde lo hanno letto tutti: Pompei può ancora restare di competenza dell'Italia?. Una fondazione avrebbe un'energia ricostituente. Altro cantiere è il Colosseo. Della Valle ha offerto 25 milioni di euro nel 2011 per il restauro. Dopo due anni siamo ancora a niente per rinvii, burocrazie e ricorsi giudiziari. Persino per il Colosseo occorre che si costituisca un ente autonomo che lo valorizzi. Anche le realtà museali del Meridione devono essere sollecitate a costituirsi in fondazioni o consorzi come il Museo egizio di Torino, la Reggia di Venaria Reale o i Musei senesi. Ad oggi infatti tutti i musei calabri messi insieme raggiungono poco più di 15 mila visitatori paganti (il Louvre in un giorno ne fa quasi 25mila); il Museo archeologico Ibleo di Ragusa ha 1,4 visitatori al giorno, mentre quello di Marianopoli ne ha 2 alla settimana. Trasformando i musei in fondazioni o enti autonomi, chi economicamente non regge, decade come ogni cosa nella vita. Bray non sarà un ministro credibile se ignora il Palais Lumiere di Pierre Cardin a Venezia. L'ampio progetto architettonico che riqualifica Marghera con 2,45 miliardi di euro e che prevede anche la costruzione di un'università della moda, è infatti di portata nazionale; il ministro deve metterlo tra i primi punti del suo operato, al pari del recupero de L'Aquila. Il ministro lasci correre le battaglie ideologiche e valuti serenamente questa innovativa impresa.

Sembra un programma drastico e ambizioso. È invece solo l'inizio di una profonda riforma della cultura. Simili proposte dovrebbero venire dai politici liberali in Parlamento. Ma da loro arriva solo un gran silenzio. Bray metta mano all'agenda.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica