Cultura e Spettacoli

Così "Dalia nera" rifiorisce nei fumetti dei fantastici tre

Il regista David Fincher, lo sceneggiatore Matz e il disegnatore Miles Hyman hanno trasformato in graphic novel il romanzo-culto di James Ellroy

Così "Dalia nera" rifiorisce nei fumetti dei fantastici tre

Per alcuni anni il regista cinematografico David Fincher ha coltivato l'idea di realizzare un adattamento del romanzo-culto The Black Dahlia (1987), di James Ellroy. Avrebbe dovuto essere una pellicola di oltre tre ore che doveva avere la forza visionaria di suoi film, come Seven (1995) e Fight Club (1999), e contemporaneamente doveva mostrare una precisa ricostruzione della Los Angeles degli anni Quaranta in cui è ambientata quella storia. Visti i risultati da lui ottenuti con una pellicola come Zodiac (che ricostruisce nel dettaglio il vero caso del Killer dello Zodiaco), Fincher era convinto che Dalia nera sarebbe stata un meraviglioso progetto ed era persino riuscito a coinvolgere nella parte del protagonista Tom Cruise. Poi, per problemi produttivi tutto è naufragato e il regista americano ha visto passare il progetto nelle mani di Brian De Palma, il quale nel 2006 ha realizzato la sua versione cinematografica della storia di Ellroy...

Ma Fincher non si è dato per vinto fino a quando non ha avuto la possibilità di incontrare lo sceneggiatore di fumetti Matz (pseudonimo di Alexis Nolent) con il quale stava discutendo l'adattamento della sua serie Le Tueur . Dalle lunghe chiacchierate fatte insieme è nata l'idea di trasformare il vecchio progetto in una graphic novel. E così è nato il volume Dalia Nera (Einaudi, pagg. 170, euro 18) in cui alle intuizioni di sceneggiatura di Fincher e Matz si sono abbinati i disegni di Miles Hyman. Come racconta lo stesso Matz nell'introduzione al volume, lui e Fincher hanno «discusso particolareggiatamente del numero di vignette in ogni tavola, della dimensione, delle inquadrature, di come sintetizzare certe parti del romanzo». Matz sapeva benissimo che l'operazione che stavano per fare comportava numerosi rischi: «Ti aspettano al varco. Ti rimetti alla mercè dei critici, per non dire dei nemici. Rischioso e pericoloso. Perché è la Dalia Nera , e perché è Ellroy. La sua efficacia, la forza, la durezza, la sua poesia, le allitterazioni, la cattiveria, le folgorazioni. Questo è il motivo per cui, tra le molte scelte obbligate, ho deciso di utilizzare, per quanto era possibile, i suoi fascinosi dialoghi. Perché sostituirli, o cercare di imitarli? Ellroy è un grande stilista, la sua scrittura è unica».

Le frasi dello scrittore americano sono così state ritagliate e montate nelle pagine del fumetto, scandendone il ritmo. Un uso oculato delle didascalie ha permesso allo sceneggiatore di usare l'artificio della voce narrante fuori campo tanto cara alla letteratura noir. Desideroso di essere il più fedele possibile ai canoni della letteratura poliziesca, Matz ha utilizzato anche come suo personal trainer l'editor francese François Guerif, da tempo al timone delle edizioni Rivages. E la storia che vede per protagonisti Dwight «Bucky» Bleichert e Leland «Lee» Blanchard è davvero perfetta per essere narrata attraverso i disegni di Miles Hyman, il quale da una parte ha fatto propria la scuola pittorica di Edward Hopper e dall'altra sintetizza quella dei murales messicani e quella della cartellonistica pubblicitaria americana degli anni Cinquanta. Ogni vignetta è davvero un quadro dipinto da Hyman che riesce a dare un'anima particolare ai personaggi rappresentati.

E così seguiamo, tavola dopo tavola, le vicende di Lee e Bucky, entrambi pugili ed entrambi poliziotti. Tutti e due innamorati della stessa donna e apparentemente inseparabili. Sarà il terribile delitto di Elizabeth Short, ritrovata fatta a pezzi e torturata, a cambiare per sempre le vite dei due amici, costretti a indagare su un omicidio legato al mondo della corruzione e del cinema di Hollywood. Quell'indagine diventerà una vera ossessione che metterà a dura prova l'amicizia dei due poliziotti.

E la scomparsa misteriosa di Lee costringerà Bucky ad affrontare una verità più sconvolgente di quella che lui si potesse aspettare.

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