Così Dickens inventò la cronaca nera

Leggendo romanzi come Le avventure di Oliver Twist, Casa Desolata e Il mistero di Edwin Drood si percepisce immediatamente quanto Charles Dickens avesse dimestichezza con il mondo criminale a lui contemporaneo. Pochi sanno però che lo scrittore inglese fu uno dei primi a svolgere il lavoro del reporter di cronaca nera su settimanali come Household Words e All the Year Round che furono da lui stesso diretti. Su quei periodici fra il 1850 e il 1867 apparvero nove corsivi (fino ad oggi inediti in Italia) che le Edizioni Clichy pubblicano in un prezioso volume intitolato Guardie e ladri - Racconti polizieschi. In queste storie in cui reportages e racconto si mescolano, Dickens ci parla della nascita della nuova polizia londinese e dei suoi sistemi di caccia a ladri ed assassini grazie alle imprese del realmente esistito ispettore Field (o Wield come viene citato in alcuni brani) protagonista de La moderna scienza dell'acciuffare i ladri, Un ricevimento di detective, Tre aneddoti polizieschi e In servizio con l'ispettore Field. Come ci ricorda il curatore e traduttore del volume Fabrizio Bagatti: «fino al primo Ottocento l'ordine pubblico di Londra era affidato a una frammentaria e scarsamente efficace polizia di strada (i Bow Street), spesso collusa coi malviventi quando non del tutto priva di mezzi repressivi o sistemi di seria indagine criminale. Non esistevano casellari giudiziari, nessuna forma di identificazione basata su immagini (se non approssimative); le impronte digitali sarebbero state scoperte molto tempo dopo e i processi si svolgevano spesso basandosi su incerte od opinabili testimonianze che alimentavano in molti casi un nefasto arbitrio giudiziario. Solo nel 1829 il Primo Ministro Robert Peel istituì la Metropolitan Police, accorpandovi i Bow Street Runners, la Marine Police Force (che si occupava della sicurezza sul Tamigi) e anche la vecchia Bow Street Horse Patrol istituita nel 1808 (e ideata a sua volta per offrire almeno dei cavalli ai rudimentali poliziotti di strada che, nel secolo precedente, giravano a piedi armati solo di bastone e lanterna)».
Charles Dickens si trovò così a essere uno dei primi a raccontare come si muovevano questi nuovi investigatori e lo fece poco prima che il suo fraterno amico Wilkie Collins potesse dare alle stampe La pietra di luna (1868) e in anticipo rispetto alla creazione da parte di Conan Doyle del suo infallibile Sherlock Holmes (1887). Fra le pagine di Giù con la marea Dickens ci parla delle tecniche della polizia fluviale, mentre protagonista assoluto di altre due cronache e un racconto come Braccato è Thomas Griffiths Wainewright. Un pittore, dandy giocatore e avvelenatore che scamperà al patibolo per finire a scontare le sue pene in un penitenziario in Tasmania.

Conclude la raccolta un curioso pezzo come La polizia segreta in cui Charles Dickens spiega quanto il sistema di spionaggio occulto fosse all'epoca inviso in un luogo democratico come l'Inghilterra e invece praticatissimo a Napoli e in un territorio oscuro come quello del Sud Italia.

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