Cultura e Spettacoli

Diktat della Cassazione agli americani: il Lisippo deve tornare in Italia

La sentenza degli ermellini stabilisce che la celebre scultura di Lisippo torni a Fano, di fronte alle cui coste fu ritrovata nel 1964

Diktat della Cassazione agli americani: il Lisippo deve tornare in Italia

L'Atleta di Fano di Lisippo è italiano e in Italia deve ritornare. La Corte di Cassazione ha scritto quella che dovrebbe essere l'ultimo atto di un caso giudiziario che si è trascinato a lungo.

Il Getty Museum di Malibu, in California, dovrà restituire all'Italia la celebre scultura bronzea dello scultore greco del IV secolo a.C., ripescato al largo delle coste adriatiche nel 1964 e acquistato dal museo statunitense 13 anni dopo. Nel 2010 il gip Lorena Mussoni ordinò che venisse confiscato e avocato allo Stato italiano, poiché si tratta di un bene extra commercium e poiché il museo californiano lo avrebbe acquistato in malafede. Un parere giuridico confermato da altri magistrati e, nonostante i ricorsi dei legali dell'istituzione culturale di Malibu, anche dagli ermellini.

Ora bisogna attendere la reazione degli americani. Che però, in passato, avevano promesso che dietro un'ordinanza di confisca avrebbero restituito il Lisippo all'Italia. Certo i pessimisti temono che dal Getty possano appellarsi alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, ma nel complesso il quadro non sembra così fosco.

"Ora gli argomenti sono su due piani – spiega il pm Silvia Cecchi, che da tempo segue il caso - uno il piano della rogatoria. E per come è impostata questa ordinanza che, tra le altre cose, ha stabilito inoltre che il bene è stato ritrovato in acque territoriali, abbiamo buone opportunità di successo. L’altro piano è che noi siamo un paese fonte e da un punto di vista politico è tutto interesse del Getty ridarci il Lisippo. Si emenderebbero di un passato che ha molte ombre. Non a caso sono stati costretti a restituire tantissime opere, come ‘Zeus sul trono’. Questo li faciliterebbe molto nell’ottica di avere scambi vantaggiosi.

Noi abbiamo molto da offrire in termini culturali".

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