Duri, crudi e bellissimi I nuovi libri per ragazzi sono sempre più adulti

Divorzio, rapimenti, serial killer non sono argomenti tabù Autori come Kevin Brooks raccontano ai giovani il «lato oscuro»

Essere un ragazzino, a Mantova, al Festivaletteratura . Sarà eccitante. Persino divertente. Emozioni che sempre dovrebbe dare un festival su libri e scrittori. Ma che ormai agli adulti raramente capitano. Perché la letteratura davvero cool ormai è quella per bambini, ragazzi o young adult. A partire da Harry Potter e poi Twilight e poi Hunger Games e i Divergenti , le grandi idee, i mondi nuovi, gli eroi indimenticabili partono tutti da lì. Forse è sempre stato così e non ce ne siamo mai accorti, ma ora ci sono le classifiche e i blockbuster cinematografici e il primato non si discute. I ragazzini hanno fiuto, per le ottime storie, si accorgono di chi vuole ingannarli con fuffa prefabbricata ed eleggono a preferito solo chi ci sa fare con dettagli verosimili, veri sentimenti, avventura e ironia. Sono lettori feroci, informati e snob. Adorano la sincerità a tutti i costi. E quando uno scrittore per ragazzi ha la cicatrice di “scomodo” per gli adulti senza aver detto neanche una parolaccia, il successo è arrivato. E quest'anno a Mantova di scrittori tosti per ragazzini tosti ce ne sono parecchi.

Prendiamo Susin Nielsen, autrice di Caro George Clooney puoi sposare la mamma? e Siamo tutti fatti di molecole (entrambi Il Castoro, ne parla oggi alle 17.30 e venerdì alle 15, con Lella Costa). Lei è una canadese divorziata, che al centro dei suoi racconti mette le famiglie. Epperò famiglie disfunzionali, dolori, traumi, triangoli e coppie al limite, il tutto sempre condito da ironia ficcante. Due punti a favore. «I miei genitori si sono separati prima della mia nascita e ho incontrato mio padre solo da adolescente» ci racconta. «A quel punto lui aveva altri due figli, i miei fratellastri. Poi mia madre si è risposata, così mi sono trovata ad avere un patrigno e quattro fratelli acquisiti. Tutte fonti di ispirazione insieme ai genitori dei compagni di scuola di mio figlio, gli amici, coppie spezzate quando uno dei due ha dichiarato la propria omosessualità». A dimostrazione che chi scrive bene per ragazzi oggi conquista tutti, ci spiega che, secondo le statistiche, un terzo dei lettori di romanzi “young adult” sono adulti. Non è solo fascino nostalgico verso l'adolescenza, ma questione di qualità: «Quando la letteratura YA è buona lo è davvero, trascende le etichette e parla a un pubblico molto più ampio di quanto non ci si aspetti».

Se poi la Nielsen a guardarla sembra ancora troppo «brava ragazza», il più tosto di tutti è senz'altro Kevin Brooks: inglese di Exeter, finisce la scuola e va a Londra perché vuole diventare una rockstar. Lavora in uno zoo, in un crematorio e all'ufficio postale. E intanto scrive. Di un luna park torrido in cui i teenager scompaiono, come ne L'estate del coniglio nero . Del sequestro del teenager Linus, di una ragazzina di 9 anni e quattro adulti in un bunker sovrappopolato di telecamere spia, in cui la violenza aumenta ad ogni pagina in Bunker Diary (entrambi Piemme). Bunker diary si è intascato la prestigiosa Carnegie Medal e l'ha fatta affondare sotto un carico di accuse, diventando un caso editoriale: sarebbe scioccante, infondato, pericoloso e negativo. Insomma, il tipo di storia che fa impazzire i ragazzini. «Tutti i romanzi sono sulla vita e la vita è fatta di felicità, miseria, bellezza, orrore. Tutti dobbiamo sperimentare il lato oscuro» ci spiega Brooks, che sarà a Mantova domani sera alle 22.30 proprio per sottoporsi alle domande dei ragazzi e ancora il 12 alle 11. «Non dovrebbe esserci affatto differenza tra letteratura per bambini e per adulti. Forse l'unica cosa diversa sono le voci che uno scrittore deve creare: parlare come una tredicenne o come un 40enne significa vedere il mondo con occhi diversi. Ma nemmeno di questo sono poi tanto convinto».

Ad aumentare la carica esplosiva, c'è La bambina fulminante di Paolo Nori (Rizzoli, domani, h. 11): si chiama Ada e quando tira gli accidenti in rima, arrivano (ma solo se sono in rima). Sicché le maestre si ammalano, i compagni antipatici si spaccano le gambe e alle vicine di ombrellone cresce il sedere per via di un calabrone. E poi c'è l'incontro sulle fan fiction con uno che di solito non scrive per ragazzi, lo svedese Bjorn Larsson. Venerdì, alle 11.15, Larsson spiega ai ragazzi di Mantova come è nata, quasi vent'anni fa, in navigazione sulla barca a vela "Rustica", la sua Vera storia del pirata Long John Silver (Iperborea), ovvero lo spin off del romanzo per ragazzi più famoso e amato di tutti i tempi, L'isola del tesoro di Stevenson.

A sbirciare gli incontri per bambini e ragazzi dentro ai 260 eventi e passa, pare tutto cool. Persino i laboratori, che di solito invece sembrano versioni avanzate del baby sitting dell'Ikea. Quelli sul patchwork con Tracy Chevalier (giovedì 10, 10.15 e 16.15); quelli sui pop up con Gérard Lo Monaco (12, h. 10.

15) e quelli spettacolari sul giardino segreto di una sinistra villa gotica con Pia Pera e Lorenza Zambon (12, h. 18.30 e 13, h. 16), ispirati al romanzo omonimo della narratrice inglese del Novecento Frances Hodgson Burnett. Che invidia, ragazzi.

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