E Javier Marías si mette a raccontare (belle) storie ai bambiniIl nuovo libro dello scrittore spagnolo

È considerato uno dei più importanti scrittori spagnoli contemporanei. Romanziere, saggista, traduttore (e a sua volta tradotto in tutto il mondo). Ora Javier Marías, nato a Madrid, anno 1951, autore di Domani nella battaglia pensa a me, L'uomo sentimentale, Un cuore così bianco, e altri romanzi e saggi molto apprezzati dal pubblico e dalla critica, debutta nella letteratura infantile. Esce infatti Vieni a prendermi (Gallucci, pagg. 40, euro 13, traduzione di Ilide Carmignani e disegni di Marina Seoane Pascual), primo libro dell'autore spagnolo espressamente pensato per i bambini.
L'opera racconta di un mistero sepolto in un bosco, che forse porterà il giovanissimo protagonista al suo primo amore. Una storia in cui la generosità riesce a varcare le barriere del tempo. Héctor e Marina trascorrono tutte le estati in campagna dalla nonna. E ogni volta lei traccia una «X» su un albero del bosco, per marcare il confine alle loro scorribande. I due fratelli sanno benissimo che è proibito oltrepassare quel segno, ma la curiosità ha il sopravvento ed Héctor si avventura da solo nel profondo della foresta. Qui, sepolta da decenni ai piedi di un tronco, trova una scatola e, all'interno, la fotografia di una bambina, Celia.
Insieme alla foto, c'è un messaggio: «Vieni a prendermi».

Da lì si sviluppa un intreccio da favola, che parla dei desideri dei bambini e degli adulti, della curiosità e dei sentimenti puri e semplici dell'infanzia. Un mondo dominato da atmosfere diverse da quelle a cui Marías ha abituato i suoi numerosi lettori, ma lo scrittore dimostra anche in questo caso la sua abilità di narratore. Pure per bambini.

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