Firenze, apre al pubblico il teatro romano di Palazzo Vecchio

Terminato il restauro del foyer della struttura su cui poggia le fondamenta il municipio del capoluogo toscano, il cui museo si presenta ora rinnovato nella biglietteria, nell'info point e nel book shop. Gli scavi sono visitabili su prenotazione

Firenze, apre al pubblico il teatro romano di Palazzo Vecchio

Le meraviglie di Firenze non finiscono mai. Giovedì il sindaco Dario Nardella farà gli auguri alla città, nel tradizionale incontro in programma alle 17 nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. A seguire, alle 18, ci sarà l'inaugurazione del foyer del Teatro romano che si trova sotto Palazzo Vecchio e del nuovo allestimento del percorso archeologico degli scavi, che il giorno successivo, venerdì 19 dicembre, sarà aperto gratuitamente (con orario 9.30-18.30; ultimo accesso alle 18).
Per accedere ai resti dell'antico teatro romano di Florentia, su cui Palazzo Vecchio posa le fondamenta, sarà obbligatoria la prenotazione da effettuare telefonando ai numeri 055 2768224 - 055 2768558 dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 17 oppure inviando una e-mail all'indirizzo info muse.comune.fi.it. Gli scavi sono visitabili a gruppi di 25 persone alla volta e sono parzialmente accessibili ai disabili motori che comunque necessitano di accompagnatore. È interdetto l'accesso ai minori di 8 anni.
Dopo l'open day di venerdì gli scavi saranno visitabili quotidianamente a pagamento (12 euro Museo + percorso archeologico o 2 euro per il solo percorso archeologico), con lo stesso orario d'apertura del Museo di Palazzo Vecchio.
Con l'inaugurazione del Foyer, oltre alla biglietteria del museo si rinnova anche l'Info point, dove sarà possibile conoscere e prenotare tutte le attività, i laboratori e le visite guidate per famiglie, bambini e adulti, oltre ad acquistare la Firenze Card, noleggiare la guida multimediale di Palazzo Vecchio o i kit per famiglie.
Sarà inoltre presente un videowall che attraverso immagini evocative racconterà il Palazzo e sarà realizzata una nuova area relax con sedute per permettere ai visitatori di riposarsi prima o dopo la visita: la seduta sarà dotata di 4 tablet con contenuti multimediali e informazioni relative alle proposte di attività e laboratori nei Musei civici fiorentini. L'apertura del Foyer è l'occasione anche per il rinnovamento del bookshop di Palazzo Vecchio: in vetrina come sempre editoria specializzata per adulti e ragazzi, oltre a prodotti di artigianato artistico di qualità. Tante idee regalo per grandi e piccini: tra le ultime novità segnaliamo le cardboard experience (gadget totalmente ecocompatibile con cui costruire una vera e propria città).
Realizzato probabilmente sfruttando l'angolo sudoccidentale delle mura urbane della città romana, il teatro viene costruito verso la fine del I secolo avanti Cristo e ampliato in età adrianea, quando la città fu oggetto di un forte investimento da parte dell'Impero. Palazzo Vecchio racchiude circa 2000 anni di storia, offrendo una rilettura sociale e politica della città, dal teatro romano al periodo medievale, rinascimentale fino alla contemporaneità.
Nell'area in cui sorge il Palazzo e nell'antistante piazza della Signoria, si concentrano testimonianze che vanno dal periodo di fondazione della città romana di Florentia, impiantata tra il 30 e il 15 avanti Cristo, fino agli interventi attuali.
Il teatro, che doveva contenere circa 8.000-10.000 spettatori, quindi di notevole grandezza, si trovava sotto gli attuali Palazzo Vecchio e Palazzo Gondi, con la cavea rivolta verso piazza della Signoria e la scena lungo piazza San Firenze e via dei Leoni. Si è di fronte al nucleo di servizi pubblici della città romana, dove c'erano i bagni, le terme e il teatro. Scendendo i gradini, si può finalmente apprezzare la muratura romana del Vomitorium (il cui scavo archeologico è stato sostenuto dallo sponsor giapponese Kuipo-Genten), il percorso principale di accesso alla scena del teatro, che era utilizzato per l'accesso del pubblico.


In alto è possibile ammirare le volte più recenti che sostengono il pilastro su cui poggia l'udienza del Salone del Cinquecento, quasi un monito per ricordare che il simbolo del potere cittadino posa e si regge sullo spazio pubblico romano.

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