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Fleming e Ambler, i due grandi «Indizi» che fanno la prova di una nuova collana

È ufficiale già da qualche mese che il nuovo superkolossal di James Bond (in cui a vestire i panni dell’agente 007 sarà di nuovo l’attore Daniel Craig) si intitolerà The Property of a Lady. La pellicola sarà ispirata, in parte, a uno degli ultimi racconti brevi di Ian Fleming, scritto su commissione per la rivista della famosa casa d’aste Sotheby’s e quindi ripubblicato postumo prima su Playboy nel 1964 e poi nel 1966 nel volume antologico Octopussy and the Living Daylights. Proprio con quel racconto si inaugura la nuova collana «Indizi» dell’editrice Mursia curata da Beppe Benvenuto e dedicata alla riscoperta di testi inediti o introvabili della narrativa di suspense.
Proprietà di una signora vede l’intrepido 007 alle prese con una spia doppiogiochista di nome Maria Freudenstein, agente segreto del Kgb, infiltratasi nel quartier generale dei servizi britannici nel dipartimento delle comunicazioni dove è stato per lei messo a punto il Codice Viola e dove la nostra riceve messaggi che mescolano abilmente fatti veri, depistaggi e informative poco importanti confezionate ad arte per ingannarla. Apparentemente l’operato di Maria risulta infruttuoso e innocuo fino al giorno in cui la donna riceve a Parigi, in un pacco intestato a suo nome, un preziosissimo uovo di Pasqua realizzato da Fabergè, ovvero la Sfera di Smeraldo. Da lì in poi, James Bond scoprirà di dover affrontare un’avversaria temibile e tutt’altro che timida e indifesa. Scopriremo che Maria non è solo una segretaria-agente bruttina, «il genere di ragazza, insomma, che non ha un fidanzato e fa fatica a stringere amicizie, che soffre di complessi, nel suo caso aggravati dalla vergogna di essere figlia illegittima e che nutre rancore nei confronti della società». Si svelerà l’erede illegittima di un’esule russa legata allo Zar, una donna capace di sfoderare furbizia e artigli quando è necessario. A farla da padrone, nel breve racconto è ovviamente la bellissima scena dell’asta di Sotheby’s dove verrà battuto il prezioso oggetto di Fabergè. Non è un caso che questa bellissima sequenza (che costituirà uno dei punti di forza anche del nuovo film di Bond in cui dovrebbe essere proposta nei titoli di testa) sia già stata in parte utilizzata per il film Octopussy Operazione piovra (1983) dov’erano rispettivamente 007 e il principe afghano Kamal Khan a contendersi il preziosissimo uovo.
Il secondo titolo proposto sempre nella collana «Indizi» di Mursia è la preziosa raccolta Czissar contro Scotland Yard e altri racconti di Eric Ambler. Lo scrittore inglese (autore di classici come La maschera di Dimitrios, Topkapi, Epitaffio per una spia) propone questa volta un singolare investigatore che ha molti punti in comune con detective classici come Sherlock Holmes, Philo Vance e Nero Wolfe. L’occhialuto e anzianotto Jan Czissar è infatti abituato a risolvere i casi di cui si occupa facendo affidamento sulla ragione, alla quale aggiunge un pizzico d’istinto e un’abile capacità di discernimento fra le prove indiziarie. Contrariamente ai suoi colleghi di Scotland Yard, che sono soliti prendere abbagli, Czissar, trapiantatosi a Londra dopo essere sfuggito a Praga ai nazisti che gli davano la caccia, non sottovaluta mai nulla quando si occupa di un’indagine e sa che, spesso, la prima ipotesi non è mai quella più realistica che porterà alla cattura del colpevole.
I lettori sorrideranno vedendolo fornire pungenti osservazioni ai suoi ottusi colleghi inglesi nei tre casi Un uccello sull’albero, Monossido di carbonio e Czissar contro Scotland Yard, ma probabilmente non sarà per loro facile azzeccare l’epilogo risolutivo della storia.

Lo stesso Ambler confessava che «ci sono autori che conoscono il finale dei propri romanzi prima di aver scritto una sola parola. Non sono mai riuscito a capire come facciano. Io non so mai come andrà a finire il libro che sto scrivendo, so solo che devo sudare sette camicie prima di scoprirlo».

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