Nel suo nuovo giallo Prima della battaglia (Guanda), Bruno Arpaia fa riapparire il commissario Alberto Malinconico - che abbiamo già incontrato nel romanzo Il passato davanti a noi (Guanda, 2006) - impegnato in un'indagine «letteraria»: sulla tangenziale di Napoli un camion esce all'improvviso dalla sua corsia, schiaccia un'auto contro il guardrail e si allontana. Un morto: Andrea Rispoli, scrittore. Colpo di sonno del camionista? Il commissario Malinconico, fresco di trasferimento alla Mobile, ne dubita: troppo strana la dinamica dell'incidente. Ma perché uccidere uno scrittore?
Diego da Silva, invece, nel racconto Patrocinio gratuito - che fa parte della nuova antologia noir Giochi criminali (Einaudi) - usa lo stesso cognome Malinconico per un avvocato, Vincenzo, alle prese con uno stalker telefonico che perseguita le sue vittime con «Parole parole» di Mina...
Ma cosa ci fanno nella narrativa italiana due uomini di legge con lo stesso nome? E gli autori lo sapevano? Cosa hanno in comune, e cosa di diverso? Comunque, a «indagare» sul mistero editoriale dei due Malinconico, il Giornale ha mandato il suo «giallista» migliore: Luca Crovi.
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