da Pordenone
«Ci sono scrittori, come Updike e Bellow, che hanno conferito all'ambientazione e alle vicende politiche un ruolo fondamentale. Io ho sempre resistito. Negli anni '70, cruciali per la Gran Bretagna e che hanno dato un'impronta essenziale alle nostre vite, scrivevo romanzi esistenziali, in cui la storia non aveva nessun ruolo. Forse per questo oggi ho recuperato quegli anni nel mio ultimo romanzo. Dove si intersecano i grandi eventi storici con le nostre vite private?». Aveva giurato di non parlare di Miele (Einaudi, in uscita il 12 novembre), qui a Pordenonelegge, Ian McEwan (nella foto). Invece, la star del festival letterario curato dal trio Garlini-Gasparet-Villalta arriva a ritirare il premio di Friuladria «La storia in un romanzo» (accompagnato dalla moglie giornalista e scrittrice Annalena McAfee) e un po' si sbottona sulla sua spy story «a chiave» dedicata a Christopher Hitchens e ambientata nel 1972 a Londra.
In quell'anno, McEwan aveva più o meno l'età della sua protagonista Serena Frome, studentessa di Cambridge cui i servizi segreti di Sua Maestà offrono un lavoro come junior assistant officer. È lei a narrare, in un flashback che risale a 40 anni prima, la propria storia: McEwan si mette perciò nei panni, anche sessuali, di una bellissima e mediocre studentessa, onnivora consumatrice di letteratura alta e bassa che accetta una raffinata tresca con il professore di Storia Tony Canning, sposato e per giunta tutor del fidanzato Jeremy. Durante un'idilliaca estate in cui la sorella Lucy diventa hippie, s'inizia alle droghe e affronta un aborto dovuto al mantenimento della rispettabilità del padre, vescovo anglicano, Serena viene «educata» da Tony per essere «pronta»: è lui, ex agente, che le propone di entrare nei servizi di sicurezza. Il 54enne Pigmalione le insegna che cosa sia il buon cibo italiano, come ci si veste, si parla e si mostra erudizione senza spacconaggine, i giornali e i libri giusti, i punti di vista da cui guardare la storia e il presente, come valutare la politica di Churchill e quella di Idi Amin in Uganda. E quando la bionda sta per essere consegnata alla security, il professore si fa da parte, in una scena di crudele romanticismo degna del miglior Le Carré. Per lasciare spazio al caso portante: Serena sarà la donna chiave nella missione di «Guerra Fredda culturale» che la vedrà avvicinare il giovane scrittore Tom Haley...
McEwan rivela che dietro Tom Haley si nasconde lui stesso.
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