Cultura e Spettacoli

La madre e il senso della maternità al Festiva "Ti racconto a Capo"

La madre e il senso della maternità, un concetto che oggi più che mai si scontra con le diverse idee di famiglia e procreazione, è stata al centro dell’ottava edizione della rassegna “Ti Racconto a Capo”, un viaggio partito dal profondo sud della Puglia, tra i paesi di Corsano, Tiggiano e Tricase

La madre e il senso della maternità al Festiva "Ti racconto a Capo"

La madre e il senso della maternità, un concetto che oggi più che mai si scontra con le diverse idee di famiglia e procreazione, è stata al centro dell’ottava edizione della rassegna “Ti Racconto a Capo”, un viaggio partito dal profondo sud della Puglia, tra i paesi di Corsano, Tiggiano e Tricase. In un’epoca in cui si discute di temi come la fecondazione assistita e le varie nuove forme di genitorialità, il rapporto con i figli rappresenta un passaggio cruciale per ogni generazione e per ogni singola esistenza. Le parole di Alda Merini, “Le madri non cercano il paradiso, il paradiso io l’ho conosciuto il giorno che ti ho concepito”, hanno ispirato il festival, ideato da Luciano De Francesco e Carlo Ciardo, che si concluderà questa sera (9 agosto) nel Salento.

In un connubio tra artisti e comunità, si è messo al centro la progenitrice per eccellenza e il rapporto ancestrale che lega il Sud alla figura materna. Partendo dalla “Madre” si è andati alla scoperta della terra del Capo di Leuca. Nel corso delle diverse tappe, sono state raccolte le esperienze della regista francese Anne-Camille Charliat (2 agosto a Tiggiano), dello scrittore Gianluca Caporaso, autore di libri per bambini (il 5 agosto a Corsano) e dell’attrice italo-polacca Karolina Porcari, che ha portato in scena lo spettacolo teatrale “La cattiva madre” (6 agosto a Tricase).

Questa sera, gli attori, i danzatori e gli allievi in formazione italiani e stranieri, selezionati con un bando, e arrivati in Puglia anche da Messico, Russia e Francia, si esibiranno in uno spettacolo teatrale diffuso, coordinato dal direttore artistico Ippolito Chiarello

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