Il Miart «espone» le migliori gallerie del mondo

Il Miart «espone» le migliori gallerie del mondo

Più gallerie, ma non troppe, e spazio anche a chi, come il Sudafrica, si muove in modo sempre più vivace sulla scena dell'arte. Miart, la fiera internazionale di arte moderna e contemporanea di Milano, alla 19ª edizione, sa che la concorrenza è agguerrita, e che confrontarsi con giganti come Art Basel è fuori luogo. Meglio affermare una propria identità, che per Vincenzo De Bellis, direttore dell'evento per il secondo anno consecutivo, si declina così: «numeri giusti, tarati sulle potenzialità del nostro mercato, e grande attenzione alla qualità delle opere esposte».
Dal 28 al 30 marzo saranno 148 le gallerie ospiti del Padiglione 3 di Fieramilanocity: 60 provengono da 20 Paesi, in testa Germania, Francia, Belgio. Inutile negarlo: si guarda già all'Expo, e a un mercato dell'arte sempre più globale. Miart non cambia formula: confermate le quattro sezioni: «Established», per le gallerie già affermate, «Emergent» per quelle d'avanguardia, «Object» dedicata alle realtà attive nel design a edizione limitata, «ThenNow». «In questa sezione, il cuore della fiera - spiega De Bellis -, presentiamo su invito 18 gallerie che mettono a confronto un artista storico e uno recente: questo dialogo tra passato e presente è la vera cifra di Miart». Tra i confronti che vedremo ricreati sulle pareti, quello tra Carla Accardi, regina del calligrafismo, e Nicolas Party o tra Mario Schifano e Cory Arcangel.
Non mancano le migliori gallerie italiane (da Minini a Lia Rumma, da De Carlo a Tega), spicca la presenza della prestigiosa Lisson Gallery di Londra e incuriosiscono i cinque progetti site-specific promossi da gallerie del Medioriente e del Sudamerica. Tornano i «Miartalks», le conferenze con relatori d'eccezione (tra cui João Fernandes, direttore del Reina Sofia di Madrid, e la video-artist Joan Jonas). «Discuteremo su arte, collezionismo, moda e design: racconteremo Milano al mondo», spiega il direttore, che nulla anticipa sulla chicca del programma, la collaborazione con la Fondazione Trussardi in un progetto a metà fra arte e scienza che sarà esposto al planetario «Ulrico Hoepli» nell'edificio ideato dal grande Portaluppi.

Attesi circa 150 collezionisti, direttori di musei ed esperti stranieri per quella che è stata chiamata «The Spring Awakening», la primavera dell'arte milanese: dal 21 marzo al 30 marzo, in agenda molte inaugurazioni in gallerie, fondazioni e musei pubblici, tra cui la tanto attesa retrospettiva su Piero Manzoni a Palazzo Reale, la personale della guatemalteca Regina José Galindo al Pac e Clido Meireles all'Hangar Bicocca.

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