È morto il filosofo Giovanni Reale, grande interprete di Platone

Al San Raffaele di Milano avviò il Centro Internazionale di Ricerche su Platone e sulle radici platoniche della civiltà occidentale

È morto il filosofo Giovanni Reale, grande interprete di Platone

È morto Giovanni Reale. Uno dei maggiori interpreti del pensiero antico, il filosofo 83enne fu un grandissimo studioso di Platone. L’annuncio della scomparsa, avvenuta questa mattina nella sua casa di Luino, in provincia di Varese, è stata annunciata all'Adnkronos dalla casa editrice La Scuola, con cui aveva pubblicato il noto manuale di filosofia per i licei scritto insieme a un altro celebre filosofo, Dario Antiseri.

Filosofo di fama internazionale, Reale era professore emerito dell’Università Cattolica di Milano, dove è stato a lungo ordinario di storia della Filosofia antica. Qui ha fondato il Centro di Ricerche di Metafisica, luogo in cui si sono formati la maggior parte dei suoi allievi. Dal 2005 era passato a insegnare alla nuova facoltà di Filosofia del San Raffaele di Milano dove aveva avviato il Centro Internazionale di Ricerche su Platone e sulle radici platoniche del pensiero e della civiltà occidentale. Autore di fondamentali contributi sui filosofi presocratici, Socrate, Platone, Aristotele, Seneca e Plotino, ha scritto una monumentale Storia della filosofia greca e romana (Bompiani 2004) in dieci volumi. Le sue opere sono tradotte in tredici lingue. Ha coordinato la traduzione completa dell’opera platonica, ora edita da Bompiani. Sempre per Bompiani con Antiseri ha curato Storia della filosofia dalle origini ad oggi in quattordici volumi.

Secondo Reale la cifra spirituale che caratterizza il pensiero occidentale sia costituita dalla filosofia creata dai greci. Per quel che riguarda Platone, importando in Italia gli studi della scuola platonica di Tubinga, ha messo in crisi l’interpretazione romantica dello stesso filosofo e ha rivalutato il senso e la portata delle cosiddette "dottrine non scritte", vale a dire gli insegnamenti che Platone ha tenuto solo oralmente all'interno dell'Accademia e che conosciamo dalle testimonianze dei discepoli.

Secondo Reale, in questo senso, Platone risulterebbe essere il testimone e l’interprete più geniale di quel peculiare momento della civiltà greca che passava dalla cultura dell’oralità a quella della scrittura.

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