Cultura e Spettacoli

Morto di polmonite lo scrittore John le Carré

È morto a 89 John le Carrè, scrittore famoso in tutto il mondo per i suoi romanzi di spionaggio

Di Krimidoedel - Opera propria, CC BY 3.0 Wikipedia
Di Krimidoedel - Opera propria, CC BY 3.0 Wikipedia

È morto a 89 John le Carrè, scrittore famoso in tutto il mondo per i suoi romanzi di spionaggio. A darne la notizia Jonny Geller, ceo del Curtis Brown Group. Il suo vero nome era David Cornwell. "È stato un gigante della letteratura inglese. L'ho rappresentato per 15 anni, ho perso un amico", le parole di Geller in una nota.

La famiglia ha confermato che Le Carrè è morto di polmonite al Royal Cornwall Hospital, a Treliske, la notte di sabato. La malattia, si legge in un comunicato della sua agenzia letteraria, non era collegata al Covid-19. Lascia la moglie Jane e 4 figli. "Per sei decenni - si legge nella nota - John Le Carrè (il cui vero nome era David Cornwell, ndr) ha dominato le classifiche dei bestseller con il suo monumentale corpus di opere". Attraverso il suo personaggio George Smiley, Le Carrè ha descritto in moltissimi romanzi gli intrighi spionistici della guerra fredda, forte di una personale esperienza come agente dei servizi segreti britannici. La fama mondiale giunse quando aveva 32 anni, nel 1963, con il terzo romanzo, "La spia che venne dal freddo".

Il lavoro di Le Carré è per molti versi una risposta critica e ragionata al sensazionalismo che contraddistingue il più celebre esponente letterario del genere: James Bond. I suoi protagonisti sono tridimensionali e l'interazione con il mondo che li circonda è complessivamente più realistica e meno "glamour". George Smiley, uno degli agenti segreti più amati dai lettori di tutto il mondo, nasce nel 1961 con il primo romanzo "Chiamata per il morto".

Nei romanzi di Le Carré spesso risalta la fallibilità dei sistemi di spionaggio occidentali, con la considerazione implicita che Unione Sovietica e NATO sono sostanzialmente i due lati della stessa moneta, in cui i protagonisti sembrano votati allo spionaggio più che all'ideologia che dovrebbero difendere.

I romanzi successivi, in quello che si potrebbe definire il ciclo di Smiley, La talpa, L'onorevole scolaro, Tutti gli uomini di Smiley, consacrano Le Carré come uno dei massimi esponenti della narrativa di spionaggio.

La fine improvvisa della Guerra Fredda con il crollo del Patto di Varsavia, mette in crisi tutto il genere, non risparmiando neppure l'autore inglese, che sembra incapace di trovare una nuova vena creativa.

Tuttavia, con Il sarto di Panama (1996) e Il giardiniere tenace (2001) dove si ispira ad una vicenda realmente accaduta, ritorna al successo, adattando lo spionaggio a nuove necessità, comiche nel primo titolo dichiaratamente ispirato a Graham Greene e al suo Il nostro agente all'Avana, sociali nel secondo in cui attacca lo strapotere delle multinazionali farmaceutiche e denuncia la tragica situazione africana.

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