Il circuito arabo-normanno di Palermo e delle cattedrali di Monreale e Cefalù è entrato nella lista dell'Unesco come patrimonio dell'Umanità per il suo «sincretismo culturale». «Da palermitano e da presidente della Commissione italiana per l'Unesco, sono sempre stato molto riservato su questo riconoscimento proprio in ragione del mio ufficio. Ora finalmente a pratica conclusa posso esprimere tutta la mia gioia», è il commento a caldo di Giovanni Puglisi, presidente della Commissione nazionale italiana per l'Unesco.
L'itinerario arabo-normanno che ha ricevuto il prestigioso «bollino» dell'Onu è costituito da nove monumenti, di cui sette solo a Palermo, come il Palazzo Reale con la cappella Palatina, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti e quella di Santa Maria dell'Ammiraglio (nota come chiesa della Martorana), la chiesa di San Cataldo, la cattedrale di Palermo, il palazzo della Zisa, ponte dell'Ammiraglio. Gli ultimi due sono le cattedrali, con i rispettivi chiostri, di Cefalù e Monreale.
«È un riconoscimento importante per almeno due motivi - prosegue Puglisi -. Innanzitutto perché finalmente un sito veramente unico al mondo entra nella lista dell'Unesco e diventa patrimonio dell'Umanità. Secondo motivo, perché è un modo di valorizzare la parte migliore delle città di Palermo, di Monreale e Cefalù.
Per la Sicilia si tratta del settimo riconoscimento, che fa dell'Isola la regione italiana con il più alto numero di siti Unesco insieme con la Lombardia.
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