Potere al telecomandoCom'è reale la tv fasulla degli Elii

Ci sono la campana del Musichiere, il gabbiotto di Portobello, la ruota della Ruota della fortuna, le vallette silenti che non sanno nemmeno ballare e insomma tutto il modernariato della vecchia tv dei quiz a premi ne Il musichione, il nuovo programma di Elio e le Storie Tese (Raidue, giovedì, ore 22,55, share del 2,81 per cento). Ma c'è soprattutto una gran quantità di idee comiche, di spunti demenziali, di genialate linguistiche che, grazie a una scrittura molto ricercata, mette alla berlina gran parte della televisione in onda di questi tempi. Si parte con la band che suona a testa in giù a causa di un difetto del collegamento via satellite della fantomatica emittente EuroSat24. Si prosegue con la presa in giro delle canzoni religiose grazie a don Vittorino («Signore navigatore imposta la destinazione») e con l'improvvisa defezione di una dei due concorrenti del telequiz, sostituita da Caterina Balivo, prelevata dallo studio confinante di Detto Fatto. Anche l'altro concorrente, Federico Russo, neo-conduttore di The Voice of Italy, proviene da un programma della stessa rete, sberleffo alla tv che ospita se stessa. Il fasullismo di Elio imperversa dalle domande al burocratese dell'apparato Rai. Mentre «credibilissima» è la gigantesca parodia inscenata dagli Elii. Nella presa per i fondelli dei contenitori della dispendiosa tv del pomeriggio, Rocco Tanica è inviato a Auckland in Nuova Zelanda per la più inutile delle interviste a Claudio Bisio. Geniale anche la rivendicazione del primo programma «a-social» della tv italiana, perciò «scriveteci delle normali lettere con carta e penna, mandateci telegrammi, cablogrammi o, meglio ancora, venite di persona». La vera Nicoletta Orsomando legge le E-Pistole, prima che gli Elii intonino Buonasera, signorina Buonasera. Aba, «la prima cantante palindroma», ex concorrente di Elio nell'ultimo X Factor', si cimenta in un medley degli Abba, storico gruppo anch'esso palindromo.

Poi la banda degli imitatori di Celentano sguinzagliata per la città precede la chiusura con la miniserie Zombie Forever. Tutto meravigliosamente fasullo, ma forse più vero del vero.
Twitter@MCaverzan


di Maurizio Caverzan

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