Cultura e Spettacoli

Premio Laurentum 2020, quando la poesia valorizza e tutela la nostra cultura

Giunto alla sua XXXIV edizione il Premio Laurentum è annoverato tra le principali competizioni letterarie italiane, la prima in assoluto in termini di adesioni. Premio alla Carriera al compianto Gigi Proietti

Premio Laurentum 2020, quando la poesia valorizza e tutela la nostra cultura

Nel 1982, anno che si può considerare come “di passaggio” nella nostra storia recente, tra gli ultimi echi degli anni di piombo e le prime avvisaglie di quello che porterà ad una sorta di nuovo boom economico e all’ottimismo del nuovo decennio, un gruppo di studenti decise che non poteva esserci che una soluzione per migliorare le sorti del nostro Paese: ovvero, valorizzare e tutelare la nostra Cultura. Nacque così grazie a Roberto Sergio, a Roma, l’associazione Centro Culturale Laurentum, che qualche anno dopo istituirà l’omonimo premio: da realtà inizialmente radicata in modo particolare nel contesto capitolino, che vedeva premiate le poesie in romanesco, nel corso della sua storia il Premio Laurentum saprà trasformarsi in una manifestazione sempre più importante a livello nazionale ed infine addirittura internazionale. Oggi, giunto alla sua XXXIV Edizione, il Premio è annoverato tra le principali competizioni letterarie italiane, la prima in assoluto in termini di adesioni, con oltre 170.000 partecipanti alle diverse iniziative nelle precedenti edizioni.

La cerimonia di premiazione di quest’anno è stata studiata come un evento on line, nel rispetto delle disposizioni in materia di contenimento del Covid19. Il presidente della Giuria (composta da Angelo Bucarelli, Corrado Calabrò, Luca di Bartolomeo, Simona Izzo, Paolo Lagazzi, Davide Rondoni e il direttore del Premio Roberto Sergio) come in tutte le precedenti edizioni è Gianni Letta, che ha consegnato tutti i riconoscimenti più prestigiosi. A partire dal Premio Laurentum “Alla Carriera” di quest’anno, ovvero Gigi Proietti, che viene purtroppo assegnato alla memoria, alla presenza della figlia Carlotta in collegamento. La motivazione, secondo il commento del presidente del Centro Culturale Laurentum, Giovanni Tarquini, è legata alla capacità di Proietti, “mattatore dal talento unico e dalla carriera costellata da successi indimenticabili, di avere dedicato la propria vita a diffondere in maniera trasversale la cultura con leggerezza, ironia e maestria ed a formare con generosità giovani allievi, rappresentando in televisione un esempio eccelso di servizio pubblico di qualità e nel mondo del teatro una vera e propria Istituzione”.

Gli altri importanti riconoscimenti dell’edizione 2020 del Premio sono andati a Walter Veltroni, Premio “I Valori della Cultura” per l’enorme ed appassionato impegno profuso con intelligenza a favore della cultura e del progresso civile attraverso la sua attività politica, giornalistica, di scrittore e regista; a Giuseppe Conte, scrittore, poeta, librettista, drammaturgo, traduttore e critico letterario è stato assegnato il XXXIV Premio per la poesia, mentre il X Premio Dante Alighieri, che nasce da un’idea del poeta e giurato del Laurentum Davide Rondoni, è andato oltreoceano a un illustre artista straniero, il poeta ed accademico Charles Wright, a sottolineare la natura sempre più internazionale della manifestazione. A Rosario Fiorello è stato assegnato il Premio Speciale edizione 2020.

“Con questo riconoscimento – ha commentato Roberto Sergio – si è voluto premiare un artista poliedrico e di eccezionale caratura, per la sua capacità di reinventarsi incessantemente e di reinventare tecniche e linguaggi di comunicazione... senza trascurare poi l’enorme merito di essere riuscito a regalare sorrisi e buonumore agli italiani anche nei momenti più duri e cupi dell’attuale pandemia”.

E, a proposito della pandemia e dei tempi cupi in cui stiamo vivendo, un Premio Speciale è stato consegnato a Martina Benedetti, infermiera simbolo della straordinaria lotta dell’intero mondo sanitario contro il nemico del Covid19 “per premiare, attraverso di lei - recita la motivazione – lo spirito di sacrificio, l’abnegazione, la concezione della medicina come missione al servizio dei malati di tutto il personale medico e paramedico, che nelle due ondate pandemiche in Italia si è distinto per coraggio estremo, dedizione ed altruismo, affrontando non solo il rischio della morte, la prostrazione fisico- psicologica ma anche il dissenso e talora addirittura il vituperio negazionista”.

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