Presenzio (ai festival), dunque sono

Presenzio, dunque sono. Potrebbe essere questa, la versione odierna del cogito cartesiano. Meglio, la versione pop. Come il festival del contemporaneo, Popsophia, che ha debuttato ieri a Civitanova Marche, e si prolungherà fino al 5 agosto. Trattasi della rassegna che si prefigge di alleggerire la filosofia, di farne materia aggiornata, dinamica, popolare. Pop, appunto. Peccato che la parata di star del pensiero italico sia quella consueta, stravista, a conti fatti molto accademica. È ormai una carovana di conferenzieri celebri in perenne movimento, dal Festival della Filosofia di Modena-Carpi-Sassuolo al Festival della Mente di Sarzana fino a uno stuolo di rassegne minori. E Popsophia non fa eccezione.
Una scorsa comparata a volti e temi, per mostrare che non è accanimento, ma cronaca. A Civitanova, Remo Bodei s'interrogherà su «Le parole del contemporaneo». È lo stesso Remo Bodei che, al festival di Modena (dal 14 al 16 settembre prossimi) animerà ben tre incontri: uno sulla «Cosa/oggetto», uno sulla «Fenomenologia dello spirito» di Hegel, uno sul tema de «Lo schiavo». Nonché il medesimo che, giovedì scorso, ha timbrato il cartellino a Filosofi lungo l'Oglio, intrattenendo l'auditorium di San Barnaba in Brescia su «Il prezzo della dignità». Un rullo compressore, il professore. Ma si difende pure Massimo Cacciari, che terrà un'altra puntata de «Le parole del contemporaneo», mentre in quel di Carpi, sede distaccata di Modena, rifletterà «Della cosa ultima».
Ancora più attivo Salvatore Natoli, che darà il suo contributo a «Le parole del contemporaneo» (vero e proprio serbatoio di intellò prezzemolini), mentre in terra emiliana filosofeggerà sull' «Idolatria», e martedì prossimo si accomoderà anch'egli lungo l'Oglio, con una conferenza dal titolo «Dignità e rispetto: l'obbligo di renderlo, il dovere di meritarlo». Non sta a guardare neppure il “prof del copia&incolla”, Umberto Galimberti, che infila la doppietta Civitanova-Modena, rispettivamente con le ormai consunte «Parole del contemporaneo» e con annotazioni sul «Feticismo del denaro». Ma la porta girevole tra le Marche e l'Emilia non accenna a quietarsi, e aggiunge alla lista il totem di Repubblica Stefano Rodotà (che si propone di «Pensare il presente» a Civitanova e di descrivere i «Beni comuni» a Modena) e il collega di pagine culturali Maurizio Ferraris (anche lui «pensa il presente» in chiave pop, mentre al Festival della filosofia medita d'«Oggetti esemplari»).
Altro giro, altri incroci. La popolarissima (almeno da quando Gad Lerner l'ha eletta megafono del risentimento femminista-chic contro il malefico berlusconismo) Michela Marzano a Modena esternerà, ovviamente, attorno alla «Donna oggetto», mentre sabato, a Filosofi lungo l'Oglio, indagherà la coppia concettuale «Dignità e vulnerabilità», e potrebbe persino riuscire a riutilizzare lo stesso testo.
La rassegna fluviale ha già ospitato Massimo Donà, con un intervento dal titolo lievemente ridondante («Dignità e identità: quale dignità per quale soggetto?»). E si tratta di un altro caso di accademico attivista, visto che il 5 maggio era a Crema, per Crema del pensiero, a illustrare il tema del furto intellettuale, e otto giorni dopo si è presentato alla Festa della filosofia di Milano con le sue riflessioni su «Cibo, vizio, sacralità». Ieri è stato diffuso anche il programma del Festival della mente di Sarzana, e vi rintracciamo sia un big di Popsophia, Giacomo Marramao, che il filosofo assessore alla Cultura della giunta fiorentina di Renzi, Sergio Givone, il quale dirà la sua anche a Modena. Ma il vero maestro dell'onnipresenza, forse l'unico a reggere il confronto con Remo Bodei, è l'inarrestabile Giulio Giorello. Il noto filosofo della scienza il 22 aprile era alla Festa milanese, per raccontare «Il cibo del corpo». Il 10 maggio compariva a Foligno, per la Festa della filosofia e della scienza, a dipanare il suo parere su «Scienza, tecnologia e libertà». La sera dopo, dibatteva a la Crema del pensiero con l'antichista Luciano Canfora. E domenica non poteva non accaparrarsi anche lui una puntata della saga «Le parole del contemporaneo», a Popsophia. Dev'esserci un errore, perché al momento al Festival di Modena non è data la presenza di Giorello...
Amenità a parte, è assodato che tutti i partecipanti a questo festival itinerante abbiano titoli e pubblicazioni per essere lì, non è qui il sugo della storia.

Ma se anche una kermesse che ha l'obiettivo dichiarato di dare aria al circuito baronale, di formattare la filosofia e di saldarla alla nostra quotidianità «pop», finisce per ripiegare sui soliti noti, il minimo è segnalare una certa asfissia del dibattito filosofico nostrano.

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