E’ un grosso martello in legno usato per picchiare i cerchi (cioè per cerchiare) le botti, ma è anche un martello in ferro con cui in passato si ammazzavano le bestie al macello (“col quale i macellari danno in testa ai manzi”, Tommaseo). La stessa parola indica anche un attrezzo usato nelle costruzioni stradali (il maglio del battipalo usato per realizzare le fondazioni in un terreno), e pure uno strumento, chiamato anche mazzaranga, formato da un’impugnatura lunga e da una piastra d’acciaio o di legno, usato per spianare o rassodare il terreno.
Deriva, com’è intuibile, da mazza e picchiare. Con la stessa parola era denominata anche un’arma medievale, una specie di piccone dall’impugnatura lunga, di cui il nome francese, bec de corbin, becco di corvo, descrive bene la forma; tracce di essa si trovano anche in araldica.
La vera
curiosità è che molti vocabolari antichi registrano anche un significato metaforico: membro virile. Mazzapicchiare significa invece percuotere col mazzapicchio, un po’ come martellare. Ma nel verbo non c’è traccia di allusioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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