Si chiama Aninu che poi è il nome della protagonista del romanzo. Aninu, Oltre edizioni, è stato scritto da Oliviero Arzuffi, docente di letteratura italiana con il pallino dell’archeologia. E così Arzuffi ci porta a Santorini, Thira per i greci, e qui ci fa incontrare uomini e donne di quel mondo lontano. Nel testo, appassionante, c’ è di tutto: i sacrifici dei bambini a dei insaziabili e la volontà di costruire una civiltà diversa, a misura d’uomo; le battaglie in terra e in mare, la prostituzione sacra e la violenza. I fasti della vita di corte e la povertà dei tuguri abitati dalla povera gente. Gli incontri con genti venute da lontano e insomma Aninu ha l’ambizione di raccontare quel mondo affacciato sul precipizio della catastrofe. E poi ci sono le face del potere. I dignitari, i commercianti, la sacerdotessa che cadrà nella polvere e perderà tutta la sua prosopopea, insomma una galleria di ritratti che compongono l’affresco di quella civiltà perduta.
E ci offrono quella realtà in presa diretta, senza il filtro talvolta pedante dei manuali di storia. Va detto che Arzuffi non è nuovo a imprese del genere: in passato ha già scritto Armaghedon, trilogia drammatica, e Escaton, premio speciale della giuria a Stresa nel 1998.Santorini e l'eruzione del vulcano
Oliviero Arzuffi ricostruisce in un romanzo la vita nell’isola greca prima del cataclisma che distrusse la civiltà minoica
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