Si parla tanto di quote rosa. Soprattutto in questi ultimi anni. E ancor più adesso che si avvicina l’8 marzo. Insomma la donna scalpita per raggiungere finalmente la parità in tutto e per tutto, anche nei ruoli “pubblici” a più alto tasso di esposizione mediatica. In una giornata come questa però l’Associazione italiana editori ha deciso di tributare all’altra metà del cielo un omaggio molto particolare. L’Aie ha reso noto, infatti, i dati dell’ultima ricerca demoscopica che evidenzia un netto trionfo delle lettrici sui lettori. In buona sostanza le donne leggono molto più degli uomini. E non da adesso.
Ora, però, la forbice si è allargata fino al punto che si può tranquillamente parlare di un’abitudine molto femminile. Nel 1988 il divario era di 6 punti, nel 2011 di 18. Così nel 2011 leggeva il 51,6% delle donne contro il 38,5% degli uomini mentre nel 1988 era il 39,3% delle donne a leggere rispetto al 33,7% dell’altro sesso. Questo secondo un’indagine dell’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana Editori su dati Istat, Nielsen, Fondazione Mondadori, FormEdi e Catalogo degli Editori. Da sottolineare che anche le ragazze leggono più dei ragazzi con un divario ancora più forte. Tra i 18-19enni la distanza è di 19 punti percentuali: legge il 63,8% delle ragazze contro il 44,5% dei ragazzi. Nella fascia 15-17 anni il distacco arriva a quasi 29 punti percentuali: legge il 73,2% delle ragazze rispetto al 44,5% dei ragazzi. Anche rispetto agli acquisti le femmine superano gli uomini: il 54% di chi acquista libri in Italia è donna e compra il 57% dei volumi.
«Questa fotografia 2012 (su dati 2011) conferma e accentua le tendenze che avevamo visto nel 2009» spiega il responsabile dell’Ufficio studi AIE Gianni Peresson, che ha curato l’indagine con Elisa Molinari. Il fenomeno al femminile è ancor più evidente nella piccola editoria: la presenza di donne è già oggi superiore di nove punti rispetto alla media del settore:49% rispetto al 40%. In tre anni è cresciuta di tre punti percentuali. I nuovi «ingressi» sono stabilmente e per oltre il 60% (64% per la precisione) femminili. Le donne sono anche più attente all’aggiornamento professionale: oltre 12 punti le separano dai colleghi maschi che frequentano i corsi. E le libraie dominano: sono il 71,8%. La ragione di questa forte presenza femminile, secondo Peresson è dovuta al fatto che: «in alcune attività - dall’ufficio stampa a quelle editoriali, fino alla gestione della libreria - incidono la maggior abilità e le competenze nel gestire le relazioni e nell’organizzare il lavoro. Senza dimenticare una miglior cultura di base - hanno letto di più rispetto ai loro coetanei maschi lungo tutta la carriera di studio, qualcosa significherà! - e una maggior curiosità e flessibilità. Si tratta di paradigmi concettuali oggi ancor più importanti di fronte ai cambiamenti che le nuove tecnologie pongono davanti alle imprese editoriali».
Evidentemente leggere è un piacere che più si confà al mondo femminile. Ma non è solo il lato piacevole della lettura ad attrarre l’altra metà del cielo. Dalla ricerca si evince che anche l’industria editoriale è divenuta “territorio” prettamente femminile. L’editoria è sempre più al femminile anche per le funzioni di editor, ufficio stampa e ufficio diritti. Inoltre, le donne invadono il mondo editoriale, non solo nelle attività redazionali e di segreteria, ma anche nei ruoli direttivi dove è in crescita la presenza femminile.
Se nel 1991 le donne coprivano il 27% degli incarichi, vent’anni dopo sono il 40,2%. E la loro presenza aumenta in tutte le attività: da quella tradizionale dell’ufficio stampa, cresciuta dal 1991 a oggi del 21,5%, a quella di direttore editoriale che ha registrato un +47,3% tra il 1991 e il 2011. È raddoppiata dal 1991 a oggi anche la presenza femminile in ruoli di presidenza, amministratore delegato e direttore generale (+98%).Insomma il celebre saggio di Virginia Woolf Una stanza tutta per sé andrebbe di certo aggiornato.
Magari aggiungendo un capitolo sul mondo dell’editoria di oggi, segnato profondamente dalla cultura e dal punto di vista femminile. “La libertà intellettuale – dice la scrittrice inglese – dipende dai mezzi materiali a disposizione”. E ora che i mezzi a disposizione vengono sicuramente distribuiti equamente sono le donne che più ne approfittano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.