È tutto un lui che ama lei, lei che lascia lui, lui che scappa con l'altra, l'altra che torna da lui. Cioè, passata la sbornia delle cinquanta sfumature di sadomaso, tornano i sospiri e le svenevolezze. Non si contano insomma gli Harmony travestiti da romanzi profondi che oggi riempiono i banconi delle librerie, perché nei cicli editoriali italiani dopo la politica torna il sesso, dopo il sesso l'amore. Non l'amore flaubertiano, complesso, vivisezionato, ridotto a pura illusione come quello di Leopardi o Proust, ma romanzi rosa in tutto e per tutto, a cominciare dalla confezione, dai risvolti, dalle fascette, dagli slogan promozionali. Il target è la famosa casalinga di Voghera, che non necessariamente è casalinga, non necessariamente è di Voghera, e non necessariamente è una donna, potrebbe essere perfino Veltroni, non certamente la Fornero.
Così Feltrinelli punta sul romanzo di Andrea Canobbio, intitolato Tre anni luce, e perché non si pensi a un'ambientazione astronomica, in copertina ci sono un uomo e una donna che si baciano in bilico su un muretto, verrebbe voglia di spingerli giù. Siccome «certi amori sembrano distanti anni luce» e i due della foto devono pertanto essere i protagonisti, Cecilia e Claudio, i quali per trecento pagine si amano in silenzio così vicini così lontani eccetera eccetera. I quali poi sono identici ai due che si abbracciano svolazzanti sulla copertina dell'ultimo libro di Katherine Pancol pubblicato da Dalai, titolo che più rosa si muore, Lentamente tra le due braccia, cambia solo l'inquadratura. Tuttavia la quarta di copertina potrebbe essere il proseguimento di quella di Canobbio, qui si parla della «ricerca del grande amore, quello vero, l'unico, il solo che ci sorprende e ci afferra proprio quando non ce l'aspettiamo», oh cazzo, come mi batte il cuore.
Tra l'altro, siccome oggi non ho un cavolo da fare, osservando bene i due innamorati delle due copertine, sono identici a quelli della copertina dell'ultimo romanzo di Javier Marías, il Proust di chi non ha mai letto Proust, e a scanso di equivoci si intitola Gli innamoramenti (Einaudi). Però nel frattempo la coppia è salita in macchina e si vedono solo le testoline riflesse nello specchietto retrovisore mentre, ovviamente, si baciano appassionatamente. Tanto poi questi si lasciano, non mi metto certo a leggere gli innamoramenti di Marías, cuore fa rima con amore ma non c'è rosa senza spine e se son rose sfioriranno. Infatti è appena uscito il libro del bravo Diego De Silva, ancora Einaudi, titolo Mancarsi, tiè. Qui purtroppo «Diego De Silva fa un passo di lato, si allontana dalle irresistibili vicende di Vincenzo Malinconico e ci regala una semplice storia d'amore», resistibilissima, devo ammettere, io fossi in Diego rifarei un altro passo nel lato opposto e tornerei all'irresistibile Malinconico. Sulla copertina comunque, attenzione, credo ci sia sempre la stessa signorina dei suddetti libri (e di tutti i libri di De Silva), l'editoria si passa e si ripassa gli stessi modelli. Ma stavolta cammina sgonnellando via da sola: sarà appena uscita dalla macchina di Marías e se ne starà andando incazzata, come fanno le donne quando se ne vanno. Poco male, tanto è «la perfetta storia d'amore di due che si sfiorano senza incontrarsi mai», praticamente la stessa di Canobbio, ma più corta di due anni luce e mezzo, quindi forse per fare prima conviene leggere De Silva.
Nel romanzo di Daniel Glattauer Per sempre tuo, dal momento che ormai la coppia di modelli è scoppiata per colpa di De Silva, Feltrinelli ha messo una bella chiave infilata in una serratura, e non si pensi male, nell'impugnatura c'è un cuore al posto del buco. Ma la nostra amata coppia rispunta in chiave adolescenziale ne Le affinità alchemiche di Gaia Coltorti, la rivisitazione di Romeo e Giulietta di una agguerrita ragazza di Jesi appena ventenne scoperta da Mondadori, e in soldoni significa che Federico Moccia può andare a farsi rottamare, i giovani i romanzi d'amore cominciano a scriverseli da soli.
Non poteva mancare, in tanto palpitante assortimento, il romanzo sentimentale in costume, e ci pensa Rizzoli a sfoderare Emanuela E. Abbadessa con Capo Scirocco: «nella Sicilia aspra e sensuale di fine Ottocento, la storia di una passione che travolge ogni regola».
Siccome la Sicilia, si tenga conto, ciclicamente funziona sempre, sia per i colpi di spazzola sia per i colpi di fulmine. Per i colpi di culo ormai è andata, bisogna aspettare il prossimo anno, magari ritorna di moda Tony Bentley.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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