A tavola non s'invecchia tra ricette e racconti

In libreria un volume che racconta come si è sviluppato il filone della gastronomia sul piccolo schermo e propone interviste a volti noti e consigli sul menu

Tra tanti volumi di cucina che affollano gli scaffali delle librerie e le vetrine dei negozi in questo scorcio di fine anno, per antonomasia il più gradito dai cuochi, aspiranti dilettanti o professionisti che siano, spicca un volume dal tono scanzonato e divertente che soddisferà i gusti di chi non solo si diletta fra i fornelli, ma preferisce letture di puro svago ricche di storielle e aneddoti. "Cuochi, sorrisi e tv - Racconti e ricette della telecucina" (Editori internazionali riuniti, pp. 317, euro 15) mescola infatti di tutto un po'. Antonella Dilorenzo ha intervistato volti noti del piccolo schermo come Giovanni Minoli, Barbara Boncompagni, Tessa Gelisio, Paolo Limiti, Davide Mengacci solo per citarne alcuni. Le esperienze dell'autrice in veste di telespettatrice hanno fatto il resto.
Pagine storiche ripercorrono la nascita della tradizione dei programmi gastronomici del piccolo schermo. A partire da un Mario Soldati che aveva condotto un viaggio lungo il Po alla ricerca delle tradizioni nascoste e dei piatti tipici più succulenti da proporre agli italiani. Un progetto pilota che ha fatto epoca e che è stato il progenitore di un filone di spettacolo frequentatissimo nel corso degli anni e del quale ancora oggi si vedono gli epigoni e gli ultimi eredi. Le competizioni tra cuochi, le ricerche di nuove tradizioni, le ricette strategicamente mandate in onda all'orario di pranzo, per solleticare il gusto e l'interesse delle massaie, spesso indecise su cosa proporre in pasto ai propri familiari, completano il ridotto universo di storia della televisione su questo specifico tema.
Piccolo virgilio in scala del succulento itinerario gastronomico un fantomatico professor Cook che ha magicamente strappato l'attenzione dell'autrice in una stanca giornata qualunque.

Sarà lui a farle scoprire la passione neanche troppo nascosta di Soldati per la buona cucina, le inclinazioni di Luigi Veronelli, nel tempo divenuto maitre a penser degli chef e dei critici gastronomici. E poi la Milano da bere e Wilma De Angelis. Insomma un maxi racconto che si conclude in gloria. Una serie di ricette abbordabili anche per i meno esperti con la garanzia di un pranzo da non dimenticare.

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