"Il teatro? Fondamentale per educare la società"

Il presidente dei Pomeriggi musicali racconta la fondazione di cui è presidente: "Per me l’obiettivo è quello di riempire il tempo libero della gente e avvicinarla il pìù possibile al teatro, fosse anche con lo spettacolo di Albanese"

"Il teatro? Fondamentale per educare la società"

Il teatro è morto? Non si direbbe visto il sold out che fanno musical come "Notre Dame de Paris" musicato da Riccardo Cocciante o "I promessi sposi - Opera moderna" di Michele Guardì. Proprio quest’ultimo è in programmazione da oggi al Teatro Arcimboldi, grazie alla Fondazione Pomeriggi musicali che gestisce il teatro e di cui è presidente Riccardo Bertollini.

Dottor Bertollini, come nasce la Fondazione Pomeriggi musicali?
"Nasce da un'intesa tra Regione Lombardia, Comune di Milano e Provincia di Milano. L'intento è quello di dare un'indipendenza normativa alla storica Orchestra dei Pomeriggi Musicali, nata nel secondo dopoguerra. In seguito alla fondazione viene affidata la gestione del Teatro Dal Verme e recentemente anche del Teatro Arcimboldi"

Perché una Fondazione?
"Innanzitutto per la salvaguardia del patrimonio - l'orchestra appunto - ma è anche perché rende più snella la burocrazia e indipendente la gestione dei fatti culturali. Ha questo doppio ruolo di gestore e custode. È indipendente perché l’aiuto del settore pubblico si unisce ai vincoli gestionali, con criteri privatistici. Basta pensare alla Scala."

Quanto è importante la Fondazione per Milano?
"Perché la Fondazione gestisce una larga parte di eventi culturali: musica classica per adulti o giovani e giovanissimi (un pubblico di nicchia), musical (come i promessi sposi) ed eventi che raccolfono un pubblico più ampio (ad esempio Zelig). Quindi come la nostra Fondazione può vantare un know how invidiabile. E poi L’Arcimboldi è il secondo teatro in Italia per numero di visitatori. Prima di lui c’è solo il Sistina a Roma, che è in centro città come lo Smeraldo e che ha meno problemi ad essere raggiunto"

E quanto è importante invece per la società?
"Per me l’obiettivo è quello di riempire il tempo libero della gente e avvicinarla il pìù possibile al teatro, fosse anche con lo spettacolo di Albanese. L’importante è dare un’alternativa, sia alle altre forme di spettacolo, sia ad altre occupazioni. Un altro compito della Fondazione è quello di formare il pubblico. In fondo andando a teatro si imparano e si accettano delle regole."

Per questo immagino che i Promessi sposi siano l’esempio perfetto: il musical avvicina il pubblico a un’opera spesso indigesta sui banchi di scuola...
"Siamo contenti che i Promessi sposi tornino a Milano nell’anno in cui l’Arcimboldi compie 10 anni. A questo abbiamo unito un’iniziativa con l’incontro mondiale delle famiglie: regaleremo 40 biglietti alle famiglie straniere residenti a Milano. Del resto un altro dei nostri compiti è far stare insieme le famiglie."

Come sta in generale il teatro in Italia?
"Il teatro italiano mantiene il vertice a livello mondiale quanto a forma espressiva. Ma ci sono vari problemi dovuti alla natura stessa del teatro. Nel mondo anglosassone prima si crea l’impresa e poi la struttura, mentre in Italia e in altre parti d’Europa innanzitutto c’è la struttura, gestita dal settore pubblico. Questo porta difficoltà ad esempio nella programmazione anche perché non c’è l’abitudine a dialogare con il privato.

In più il sistema normativo andrebbe rivisto perché siamo in un’epoca di mezzo tra pubblico e privato. È necessario sviluppare una classe dirigente competente (come è quella che opera ora), ma anche brava a livello manageriale. C’è bisogno insomma di un intervento equilibrato e di rivedere alcune rigidità."

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