Torna Rhonda Byrne, l'arte di pensare positivo In 20 milioni di copie

Torna Rhonda Byrne, l'arte di pensare positivo In 20 milioni di copie

«Quando sei a corto di soldi, l'ultima cosa che ti verrebbe in mente è di essere grato dei conti da pagare, eppure è proprio così che devi sentirti se vuoi che arrivi altro denaro». Se ad alcuni la frase precedente sembra un controsenso, significa che non conoscono la filosofia esistenziale di Rhonda Byrne. E forse nemmeno Rhonda Byrne, ovvero uno dei veri casi editoriali degli ultimi decenni. Un piccolo marchio tra new age e manualistica, Macroedizioni, portò in Italia il suo primo megaseller, The Secret, alla fine del 2007. Poi però quel libretto, esattamente come era già accaduto in altri 30 paesi, per 7 milioni di lettori negli Stati Uniti e altri 16 milioni nel resto del mondo, prese il volo: 200mila copie vendute in pochi mesi. Ai successivi due titoli è toccato perciò in sorte un grande marchio come Mondadori, che ora ha acquisito anche il primo. E così l'ultimo successo firmato Rhonda Byrne, The Magic (pagg. 254, euro 12), a poco più di un mese dall'uscita ha di nuovo scalato le classifiche.
Ma chi è Rhonda Byrne e che cosa contengono questi volumetti misteriosi, che sono uno il parto dell'altro? Quello che ora è diventato uno dei fenomeni di comunicazione più interessanti del mondo - e un vero e proprio logo che comprende un team di lavoro organizzato per gestire tutti i canali di comunicazione legati alle uscite di libri, dvd, cd, nonché i tour della Byrne e dei suoi collaboratori in giro per il mondo oltre alla gestione delle relazioni con oltre 25 milioni di fan - era una semplice producer televisiva australiana, classe 1951, minuta e dagli enigmatici e mesmerizzanti occhi blu, molto simili a quelli della sua conterranea Nicole Kidman.
La genesi dei suoi scritti è costituita da momenti ormai divenuti topici per i suoi lettori affezionati: suo padre, il suo «faro», era appena morto e la sua vita andava a rotoli quando mise le mani sul saggio datato 1910 e intitolato Come diventare ricchi, opera di Wallace Wattles, un trattato su come fare soldi che non solo sarebbe piaciuto un sacco a Paperon de' Paperoni, ma che permise al suo autore di diventare il padre del New Thought e dare la stura a quella filosofia self-help tipicamente statunitense che credevamo sepolta insieme agli yuppie anni Ottanta e Novanta. La Byrne non solo l'ha resuscitata, ma ha avuto la geniale intuizione, metà figlia del marketing e metà dell'antropologia culturale, di sposare senza scrupoli materialismo e spiritualismo, aiutata dalla necessità di una guida spirituale economica derivante dalla crisi. Mescolando sapientemente Deepak Chopra, Anthony De Mello, JFK, Einstein, l'Elizabeth Glbert di Mangia prega ama e l'Aquila Grigia di Rosemary Altea, la Byrne ha creato così dei formulari senza dubbio meno sofisticati e alti delle «48 leggi del potere» di Robert Greene, ma sicuramente più accessibili.
La prima volta in cui Rhonda ebbe modo di spiegare agli americani chi era Wallace Wattles e come funzionava la «visualizzazione creativa» su cui si basano anche i blockbuster della Byrne, fu durante uno degli show televisivi più famosi degli Usa, quello di Oprah Winfrey. Oprah dedicò due puntate consecutive alla filosofia di The Secret. Da quel momento, del libro si occupò persino il Wall Street Journal e in breve balzò al primo posto della classifica di vendite del New York Times, classifica in cui rimase per 190 settimane dall'uscita, fino a che Usa Today lo infilò tra i 20 veri bestseller degli ultimi 15 anni e Time inserì la Byrne tra le 100 persone più influenti del pianeta («È un onore dedicato all'umanità, visto che sono una cosa sola con essa», ha commentato quando lo ha saputo). In quel primo libro, venivano elencati 29 maestri dell'universo secondo i quali «un segreto» è stato tramandato fino a noi: appunto la legge di attrazione di Wattles, ovvero «Pensa una cosa e l'universo ti aiuterà ad ottenerla». Come dire: Pensa una cosa e l'avrai. Come dire: Yes We Can. Qualcuno potrebbe obiettare che si tratta di fiction à la Harry Potter o Codice da Vinci camuffata da perle di saggezza. Altri che il semplice buon senso, in un mondo in cui si creano bolle finanziarie da miliardi di cui nessuno si accorge, diventa magia. Fatto sta che a dare credibilità alla Byrne è stato soprattutto il modus operandi suggerito ancora una volta da Wattles, ex bracciante agricolo dell'Illinois poi predicatore metodista, cacciato per eresia, poi candidato socialista: ispirato da un pragmatismo puro, era il primo a chiedere ai suoi lettori di testare in prima persona le sue teorie piuttosto che prenderle per buone sulla parola e affermava di aver sperimentato i suoi metodi su se stesso e sui propri cari prima di farne dei libri. Sarà per questo che fu proprio The Secret l'unico libro sfoderato dalla trasgressiva Samantha Jones nel primo film tratto da Sex and the City. E sempre The Secret è il libretto che il capitano del Barcellona Carles Puyol distribuisce negli spogliatoi per dare conforto alla squadra nei momenti bui.

E sempre The Secret era l'accertata lettura preferita degli atleti delle Olimpiadi di Pechino (su Londra non sono ancora giunte notizie), molti dei quali hanno dichiarato apertamente di essersene portata una copia in Cina perché li aiutava a «pensare positivo».

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