Cultura e Spettacoli

La tragedia di Anna Bolena nella saga della Mantel

Riempire i vuoti, inventando il meno possibile. Dare l'impressione al lettore di essere di fronte a persone vere, persone che per la prima volta possiamo vedere da vicino. Questi sono alcuni degli ingredienti, semplici ma piuttosto rari, che caratterizzano un buon romanzo storico. Sono pochi gli scrittori che riescono ad utilizzarli in più di un libro. Nella letteratura italiana del Novecento si può parlare di Maria Bellonci e pochi altri. Ora a poter vantare una scrittrice con un talento del genere è l'Inghilterra. Si chiama Hilary Mantel e sta lavorando da decenni a una trilogia su Thomas Cromwell (1485-1540), primo conte di Essex e fedelissimo di Enrico VIII d'Inghilterra. Il primo volume di questa saga che mette al centro l'ascesa di uno dei più complessi personaggi della storia inglese, si intitola Wolf Hall èd è stato premiato nel 2009 con il prestigioso Man Booker Prize. Il secondo capitolo invece è uscito l'anno scorso con il titolo Bring up the Bodies. E ha di nuovo vinto il Man Booker Prize. Così la Mantel è diventata il primo autore britannico a vincerlo due volte. Senza contare che si tratta della prima volta, in 43 anni di storia del premio, che viene premiato il sequel di un altro romanzo.
Adesso Bring up the Bodies è arrivato in Italia per i tipi di Fazi con il titolo Anna Bolena, una questione di famiglia (pagg. 506, euro 19,90). E anche in traduzione è un romanzo che colpisce. La trama si snoda tra l'autunno del 1535 e l'estate del 1536. L'anno insomma che costò la testa ad Anna Bolena, seconda moglie di Enrico VIII e «causa» e «strumento» dello scisma della chiesa d'Inghilterra. Gli aborti della regina, l'ultimo del gennaio 1536, non riescono ad assicurare un erede maschio ad un trono sotto l'assedio delle potenze cattoliche. Enrico deve scegliere tra la moglie - aizzata dal suo clan, vorrebbe sempre più potere - e i consigli di Cromwell, uomo venuto dal basso che si muove nel mondo politico come su una scacchiera. Non bastasse nella sciarada di potere si inserisce anche l'«innocente» Jane Seymour. Ma se la Storia con la S maiuscola regala colpi di scena in abbondanza al narattore, la Mantel la usa con maestria. Non vi troverete davanti ad uno di quei feuilleton che magari divertono ma lasciano poco o nulla al lettore.

A partire dalla scelta intelligente di mettere al centro dei romanzi un personaggio, Cromwell, che non è scontato, pur essendo uno dei protagonisti del suo tempo.

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