«Voglio far ridere il lettore sulle orme di Flaiano»

Dopo il successo ottenuto con Una posizione scomoda , Francesco Muzzopappa torna con un nuovo romanzo, Affari di famiglia , sempre per Fazi. Il giovane copyrighter di origine pugliese non cambia la formula (racconto umoristico) ma affina le armi. Tanto che per arrivare al placet definitivo il nuovo lavoro è dovuto passare per le forche caudine di 52 revisioni.

Cinquantadue revisioni! Muzzopappa non le sembra di esagerare?

«I tempi comici sono difficilissimi da gestire. Ci vuole un lavoro certosino».

E lunghissimo, immagino.

«No. Soltanto nove mesi. Nei quali, però, ho sacrificato tutti i week end, tante ore di sonno, e tutte le serate».

Rispetto al suo primo romanzo, dove il protagonista era un giovane sceneggiatore, qui l'eroe è una contessa alle prese con qualche difficoltà finanziaria. Come mai?

«Si è dimenticato di dire che è torinese. Ed è lì il punto. Amo Torino e volevo ambientare lì la storia. La contessa è un ottimo stereotipo per far giocare a nascondino iperbole e paradossi. Parte dell'umorismo del romanzo viene proprio dalla critica delle convenzioni e delle decadenza dei costumi».

Certo, visti con gli occhi di una contessa agée, intuisco che i costumi di oggi appaiano piuttosto «stazzonati».

«La contessa oltre ad essere lontana da me anagraficamente e socialmente riconduce alle atmosfere di Wodehouse, cui mi ispiro principalmente».

Siamo lontani dal grottesco della «Grande bellezza».

«Ahimè, direi. È difficile da noi far uscire la letteratura umoristica dal suo ghetto. Il grottesco, invece, funziona bene. Da Fellini a Sorrentino, è sempre stato in voga. Mentre personaggi come Achille Campanile, Ennio Flaiano e Marcello Marchesi sono considerati dei minori.

Mentre in Inghilterra, per dire, Alan Bennet è un maestro riconosciuto.

«Ovviamente la letteratura inglese umoristica ha maggior fortuna perché lì i lettori sono stati allevati a considerare con leggerezza anche cose a volte serie e drammatiche».

Educare divertendo?

«Educare proprio no! Diciamo divertire e basta. Ho ricevuto tante lettere di lettori di Una posizione scomoda . Mi ringraziavano. In buona sostanza mi erano grati per aver regalato loro un sano divertimento».

Tornando alle difficoltà del genere in Italia, possiamo dire che il successo del suo primo libro fa ben sperare?

«Mica solo del mio. Per fortuna sta venendo su una bella squadra.

Penso a Marco Marsullo (autore per Einaudi di L'audace colpo dei quattro di Radio Maria che sfuggirono alle Miserabili Monache e Atletico Minaccia Football Club , ndr) e Stefano Piedimonte (autore Guanda con Voglio solo ammazzarti e Nel nome dello zio , ndr)».

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