Cunego sorpassa Basso ma non si illude: «Ho una sola tattica: stare con i migliori»

Pinerolo «Io non sono qui per vincere il Tour de France, ma sono venuto in Francia per fare bene, per misurarmi con i migliori del mondo e poi tirerò le somme». Damiano Cunego, uno dei Fratelli d'Italia di questo Tour gioca a nascondersi, e almeno a parole non ci pensa proprio a fare sogni in grande. «Io sto lì con i migliori: è l'unica tattica che conosco. Tanto fa tutto Contador: l'unico che mi impressione davvero. Volete che vi dica una cosa da osservatore interessato? Chi ambisce a vincere questo Tour ha sbagliato a non approfittarne. Lo spagnolo aveva un ginocchio malconcio per le tre cadute rimediate, il morale non era quello dei giorni migliori e a maggior ragione bisognava toglierselo di torno. Ora ci penserà a lui a fare la differenza. Come si dice: a dividere i maschi dalle femmine…». Dello stesso parere è Thomas Voeckler, l'alsaziano in giallo da otto giorni. «Io in discesa mi difendo, ma nella picchiata giù da Pramartino ho forse chiesto un po' troppo al mio talento di buon discesista e per poco non finivo nel salotto di una casa. Chi mi ha impressionato? Contador. Lo vedo motivato come pochi e scalpitante come nessuno. Se tanto mi da tanto, scatterà o sull'Agnello o sull'Izoard: lui vuole rimettere a posto le gerarchie».
Chi in due giorni è saltato - indietro - è Ivan Basso: dalla 5° posizione all'8°. Sono bastati due colli di seconda categoria (col de Manse e Pramartino), ma soprattutto due discese per perdere nei confronti di Contador la bellezza di 1'20".
«C'è poco da dire: sono andato male - dice laconico il varesino -.

Queste erano due tappe molto particolari nelle quali ho pagato a caro prezzo la mia non attitudine alla discesa, spero di rifarmi oggi e domani. All'attacco fin da subito? Le tattiche si fanno spesso a tavolino, ma poi quello che conta è farle in bicicletta. L'importante è essere pronti alla sfida, e io sono pronto».

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