«Cuork», la parodia dei talk show è un’occasione persa

Il martedì e il mercoledì su La7, in seconda serata (l’orario può variare dalle 23 alle 23.30) va in onda Cuork - Viaggio al centro della Coppia, condotto dal comico (?) Alessandro Bianchi uno degli ex Cavalli Marci, gruppo cabarettistico fondato a Genova negli anni Novanta che poi si è sciolto nel 2004 per tragiche circostanze (la morte del leader Rufus).
Ora, dispiace per Alessandro Bianchi perché quando stava con i suoi compagni a quattro zampe, o in coppia con Michelangelo Pulci, o da solo faceva davvero il comico, funzionava mica male. Ma qui è infilato in un programma che, sulla scheda di presentazione si autodefinisce «tutto da ridere», mentre invece fa tutto quasi piangere.
Cuork vorrebbe sostanzialmente essere la parodia di un talk show. Un tema lanciato per ogni puntata, dalle corna ai cibi surgelati passando per la politica e l’educazione dei figli, uno «psicologo», un «esperto», un «opinionista», un «politico» e qualsiasi figura solitamente stilizzata in un salotto tv. In caricatura, ma talmente in caricatura da diventare altro ancora. Poi, ovviamente, il collegamento con una coppia «tipo» in crisi interpretata da attori o comici realmente tali. E una bagarre in studio degna del peggiore trash. Ma peggio del peggiore trash. Perché pure privo di una qualsiasi suspense regalata da uno «scazzo» reale. Di tanto in tanto, Pulci che si esibisce nella parodia del criminologo Francesco Bruno, di Federico Moccia, del giudice Santi Licheri, e di un sacco di altri ancora. L’idea di sfottere il genere ormai più frequentato dal piccolo schermo sarebbe di per sé assolutamente vincente. Peccato lo sviluppo. Toni troppo carichi, maschere troppo evidenti, un nonsense completamente scevro da genialità, battute troppo scontate.
Il risultato sembra un po’ quell’agghiacciante film di Paolo Costella Tutti gli uomini del deficiente, con la differenza che quello era talmente brutto da risultare quasi ipnotico.


La cosa che più stupisce, tutto sommato, è che sia La7 a trasmetterlo. Scicchettosa e cerebrale com’è. Non c’è glamour, non c’è ironia, non ci sono unghiate, non ci sono spunti. Soprattutto non si ride per niente. Ed è uno spreco imperdonabile per un’idea così perfetta in potenza.

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