«La Scienza ha fatto passi da gigante e l'uomo di fede non può che rallegrarsi di ciò
Le scoperte scientifiche, se usate per giusto fine, sono ulteriore segno dell'intelligenza, dono di Dio, per conoscere meglio il creato e poterlo meglio ordinare
» questo il pensiero del cardinale Angelo Bagnasco che, da diverso tempo, ritroviamo nei suoi interventi ai giovani e ai cittadini genovesi e italiani. Cardinale che ora, grazie a Padre Mauro De Gioia (Direttore dell'Ufficio per la Cultura della Diocesi genovese) e alla valida rosa di nomi presentati al Comitato Scientifico del Festival, è riuscito a rendere il Festival della Scienza forse un po' meno unilaterale e forse un po' più equilibrato. Già vi abbiamo anticipato nei giorni scorsi le quattro succose conferenze che Don Carrar, Monsignor Sorondo e Padre Funes terranno nell'ambito del Festival. Ma ancora più interessante può essere ripercorrere le tappe che hanno portato a questo risultato, quando il punto di partenza era, lo ricorderanno tutti, un Festival dominato dagli attacchi di Piergiorgio Odifreddi (molto diretti e molto poco scientifici), e dalle mostre sull'omosessualità (molto discutibili e molto poco rigorose).
Quattro anni fa, l'allora neo Arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco si era mostrato perplesso nei confronti del Festival, a cui non aveva potuto partecipare per impegni personali precedentemente fissati. Senza offendere nessuno e senza assolutamente scomunicare il Festival, in modo mite e rispettoso, aveva aggiunto che la rassegna gli sembra un po' unidirezionale. Non l'avesse mai fatto: da quel momento diventò oggetto di una serie di attacchi e di botte di intollerante e oscurantista, queste sì pronunciate in tono intollerante e oscurantista. In tanti ancora ricordano lo spettacolo di Odifreddi «Matematico e Impertinente» al Teatro della Tosse in cui si domandava provocatoriamente: «Bagnasco dice che non viene al Festival
E chi l'hai invitato?». L'anno dopo, al Porto Antico, sempre Odifreddi sparava a zero contro quei «cristiani cretini» che avevano difeso la Chiesa e che «lo avevano censurato».
Frattanto, con i tempi cauti prudenti propri dei Sacri Palazzi, qualcosa iniziò a muoversi anche sul fronte opposto: vennero presentate al Festival due successive mostre, una sulle stelle e l'altra sulla luce, patrocinate da associazioni vicine a «Comunione e Liberazione» (nel 2007 alla Biblioteca Bruschi di Sestri e nel 2008 all'Archivio di Stato di Genova). L'Arcivescovo - questa volta invitato - partecipò per l'inaugurazione. Ribadendo, ogni volta, il suo pensiero: «La Scienza non sia censura
».
Il 2008 fu un anno in cui si cercò di riequilibrare i piatti della bilancia con il confronto tra Odifreddi, matematico ateo e Paola Binetti, medico cattolico. Ma i conti ancora non tornavano. Qualcuno si prese la briga di conteggiare gli interventi da parte di relatori agnostici e atei, più o meno odifreddiani che fossero, e quelli fatti invece da conferenzieri di fede cristiana. Lo squilibrio era evidente (basta comunque osservare che il numero di conferenze tenute alla kermes genovese da Odifreddi - unico a godere di un simile privilegio - non è mai stato inferiore a tre). Alcune proposte, da parte da un lato di singoli sacerdoti genovesi, dall'altra di docenti universitari di fede cattolica, furono avanzate agli organizzatori: nessun risultato.
Almeno fino a quest'anno, in cui la Curia genovese ha preso in mano l'iniziativa e proposto al Comitato Scientifico del Festival personalità irrifiutabili (Monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, Presidente della Pontificia Accademia per le Scienze; Don Dante Carraro, sacerdote laureato in medicina nonché direttore di Medici con l'Africa Cuamm e infine padre Josè Funes, specializzato in astronomia extragalattica e Direttore dell'Osservatorio Astronomico Vaticano). E questa volta nulla ha potuto nemmeno la scomunica odifreddiata, né la presenza nel Comitato Scientifico del Festival dello stesso Odifreddi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.