CURIOSITÀ

Incontro con il presidente Saltalamacchia. La Z4 si «copre»

Pierluigi Bonora

da Milano

La Bmw Serie 1 ha compiuto un anno. Dodici mesi di successi, ben oltre le aspettative della stessa casa bavarese. Proprio in occasione del primo anniversario, la gamma è stata ampliata con l’introduzione della 130i 6 cilindri da 265 cv che contribuirà a migliorare le oltre 136mila vetture immatricolate finora. Un cliente su quattro, poi, è donna: particolare che ha colpito favorevolmente il quartier generale di Monaco di Baviera. «Stiamo attraversando un ottimo momento - afferma Marco Saltalamacchia, presidente di Bmw Italia - grazie alla strategia basata su qualità, efficienza motoristica e al tradizionale appeal delle auto che proponiamo. Dal 2003 a oggi il gruppo ha mandato in produzione 10 nuovi modelli, rivisitandone altri tre, oltre a lanciare 18 motorizzazioni inedite».
Al recente Salone di Francoforte il marchio bavarese era presente con la nuova Serie 3 Touring e due concept: la Z4 Coupé, in lista di attesa per la produzione, e il Suv ibrido X3 EfficientDynamics.
Presidente Saltalamacchia, anche l’Italia segue il trend generale del gruppo?
«Posso dire che l’autunno è cominciato sotto la stella della crescita. Nei primi 9 mesi le immatricolazioni di Bmw sono salite del 23,49% e del 15,7% a livello di gruppo, Mini inclusa. Anche la divisione moto ci dà soddisfazioni: l’aumento delle immatricolazioni, da gennaio, è stato pari al 6,9 per cento. I prodotti che abbiamo mostrato a Francoforte testimoniamo il dinamismo di Bmw anche in fatto di motori».
Il motore a benzina ha un futuro?
«L’iniezione ad alta precisione a benzina significa, per il futuro, motori più efficienti e con maggiori prestazioni. E poi non dimentichiamo l’ibrido».
L’ibrido, cioè il motore benzina-elettrico, vi vede alleati in un progetto con Gm e DaimlerChrysler...
«È la soluzione che, restando nell’ambito del combustibile fossile e non rappresentando l’alternativa all’idrogeno, potrà significare un importante contributo nel miglioramento dell’efficienza del veicolo e nella riduzione dei consumi».
L’impegno di Bmw, visti i problemi causati dal caro greggio, va dunque verso la ricerca di una soluzione intermedia efficace, in attesa che il motore a idrogeno decolli realmente?
«Nel lungo termine l’alternativa resta l’idrogeno, ma il mondo occidentale deve sviluppare altre fonti di energia. Bmw, comunque, sta accelerando sull’idrogeno. Tra due anni avremo le prime vetture con questo propulsore affidate a clienti. Ci vorranno però 15-20 anni per avere tutte le infrastrutture legate all’idrogeno».
Oggi vengono prodotti 500 miliardi di metri cubi d’idrogeno...
«Sa quante auto potrebbero funzionare con tutto questo idrogeno? 200 milioni per 10mila chilometri in un anno».
Intanto c’è l’ibrido...
«Questa tecnologia, oggi, ha raggiunto il giusto grado di maturità. Vuol dire che le prestazioni non vengono penalizzate. Lavorare su questo progetto insieme ad altri costruttori significa raggiungere più in fretta gli obiettivi».
Cambiamo argomento: a Francoforte si è vista una Mini wagon in versione concept. La vedremo presto anche in strada?
«Penso di sì.

Il futuro poggia sul passato e anni fa un modello così, in casa Mini, è esistito. In questo caso lo spettro di utilizzo dell’autovettura viene allargato, aumentando l’abitabilità e la flessibilità. Credo che possa rappresentare la terza variante del prodotto Mini».

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