Passione, entusiasmo, voglia di partecipare: sè detto e scritto tutto, in chiave positiva, sugli Stati Generali liguri del Popolo della libertà a Varazze. Ma, al di là dellevento ufficiale, nelle sale e nei corridoi dellHotel El Chico, dove si è svolta la due-giorni di lavoro, non sono mancati i «siparietti», i piccoli inconvenienti, le voci fuori dal coro e gli episodi di tifo da stadio. A proposito: a parte i consensi generalizzati per lintervento conclusivo del ministro Claudio Scajola, lapplauso più convinto e scrosciante della platea lha ottenuto il passaggio della relazione di Pierluigi Vinai che si riferiva alla famiglia, «la più piccola ma indispensabile cellula della vita sociale, la via maestra per ogni progresso personale e collettivo, essenziale e centrale per la crescita della persona». Anche per questo, pare, Gianni Plinio sè lasciato andare a un «Vinai santo subito» dopo che lo stesso Vinai era stato definito provocatoriamente da unanziana rimasta sconosciuta «liberaloide scristianizzato» (linteressato però lha preso come un complimento). Laureola non ha urtato minimamente la suscettibilità dei laici. I quali, anzi, si sono riconosciuti nello spirito e nella pratica di adesione al nuovo soggetto politico dei moderati, senza distinzioni di matrice originaria.
«La mediazione cè stata, era ovvia - è stato riconosciuto -. Ma alla fine ha prevalso la sintesi, senza mortificare nessuno». A «mortificarsi», invece, almeno in molti casi, è stata lugola di alcuni delegati che si sono ritrovati senza voce: è capitato a Matteo Rosso, Gabriele Saldo, Luigi Morgillo (tutti «azzurri», ma loro giurano che è stato un caso). Qualcuno ha dovuto, quindi, delegare ad altri la lettura del documento della propria commissione. Ognuna delle quali ha lavorato oltre quattro ore al venerdì, altrettante al sabato mattina, e in molti casi nella notte. Fra i più impegnati, menzione speciale a Fabrizio Moro (gran lavoro per le infrastrutture), ma è stato nobilitato anche limpegno di Raffaella Della Bianca (ambiente e servizi pubblici), Gino Garibaldi (welfare), Tiziana Notarnicola, Marco Barilati, e dei senatori Enrico Musso e Luigi Grillo, questultimo addirittura in due commissioni (infrastrutture e ambiente).
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