La D’Addario arruola Delon nel film anti-Cav Per due milioni

Chi sperava in un Kill Bill in versione Kill Silvio, magari con Uma Thurman nei panni di Patrizia D’Addario, si metta l’anima in pace. Lei, la escort che sperava di passare da Tarantini a Tarantino, aveva annunciato, era il gennaio scorso, che «una produzione americana vicino a Quentin Tarantino mi ha chiesto di fare un film tratto dal mio libro Gradisca presidente».
E invece. Ha strappato per la parte del premier un nome del calibro di Alain Delon. Un colpaccio, peccato solo che l’attore francese abbia deciso di accettare per la modica cifra di due milioni e non un euro di meno, non fosse altro che a fianco Delon non avrà la magnifica Uma, ma Patrizia nel ruolo di se stessa. Quanto agli americani, chi li ha visti. Come anticipa Italia Oggi, produttore esecutivo sarà Raffaello Saragò, perfetta sintesi fra antiberlusconismo e vicende erotiche visto che ha prodotto, fra l’altro, Bianca e La messa è finita del nemico del Caimano Nanni Moretti, ma anche La Bonne, un must del genere erotico. Produttore sarà Gioele Centanni, nel suo carnet da collezionista di pellicole anche La figlia di Frankenstein, cult del genere horror, e L’ultimo guappo, protagonista Mario Merola, pietra miliare per gli amanti della sceneggiata. Lontana da Pulp Fiction anche la regia: alla macchina da presa si esibirà Dario Cioni, reduce da quel Tigri di carta che ha messo in scena Rocco Papaleo e Alessandro Haber, mica John Travolta e Bruce Willis, e da una collaborazione con Sabina Guzzanti, un nome un programma (l’antiberlusconismo).


L’annuncio del film, la D’Addario lo aveva dato aggiungendo di non voler più parlare di Palazzo Grazioli: «Gli italiani purtroppo mi hanno conosciuto per queste vicende ma io sono un’artista. E voglio fare questo». In fondo anche utilizzare quelle vicende per vendere un libro e produrre un film, è un’arte.

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