Cronaca locale

D’Elia ritorna con il suo «Cirano»

Viviana Persiani

Ancora un lunedì all'insegna del cabaret all’Idroscalo. Questa sera, sul palco dello Spazio Tribune, Marco Della Noce e Max Pisu saranno i protagonisti di una serata all'insegna del divertimento. Il primo, emiliano di nascita e milanese di adozione, è uno dei personaggi più acclamati di Zelig Circus, mentre Max Pisu è divenuto famoso grazie al suo personaggio di Tarcisio, un fervente frequentatore di parrocchie e gite a Lourdes, un po' tonto, ma, a conti fatti, difficilmente descrivibile come un perdente. Con la sua ingenuità e la sua infantile cattiveria, ha fatto ridere le platee di tutta Italia. Così come Tarcisio riesce ad allontanarsi dall'oratorio ed imbarcarsi nelle avventure più incredibili, Max ha saputo elaborare nuove situazioni e caratteri comici anche lontani da Tarcisio, come hanno dimostrato alcune esperienze cinematografiche.
Dinamico, intenso, travolgente; la versione teatrale firmata da Corrado D'Elia del Cirano di Bergerac, in scena questa sera al Teatro di Verdura, offre alla platea meneghina un anticonformista svestito delle piume del romanticismo e delle facili rime. Dopo la traduzione in prosa del romanzo di Edmond Rostand, la Compagnia Teatri Possibili porta in scena un eroe affascinante per la fedeltà irremovibile ai suoi sogni e per il suo amore per la libertà. Cirano, uomo virtuoso e insuperabile nella spada e nella parola, commuove la platea nel suo trasformarsi da voce immateriale di poesia in una figura umana e concreta.
Domani sera, all'ex Paolo Pini, Giuseppe Battiston nei panni di interprete ed autore, in collaborazione con Renata Molinari, con A quel cielo lontano porta in scena un Pascoli inedito che lascia trasparire passione politica, tensione sociale e appartenenza al movimento socialista.
Mercoledì, al Teatro di Verdura è la volta di Zio Petros e la congettura di Goldbach, una lettura scenica del romanzo di Apostolos Dioxadis con la partecipazione di Giovanni Foci, Marco Zannoni, Nicola Pecci e Andrea Bruno Savelli. Sulla scena si svolge un thriller matematico in cui la ricerca della soluzione di un problema si sposa ad una storia personale avvincente e carica di umanità; il matematico Goldbach, tutore del figlio dello Zar, formulò una congettura secondo la quale ogni numero maggiore di due sarebbe la somma di due numeri primi.
Chiude giovedì 27 con Goles la rassegna «Da vicino nessuno è normale»; Moni Ovadia, Lee Colbert e la Moni Ovadia Stage Orchestra danno vita allo spettacolo già presentato la scorsa estate al Mittelfet con il quale gli interpreti disegnano un viaggio nelle musiche e nei racconti dell'esilio come condizione interiore della libertà e della centralità dell'essere umano.
Una divertente farsa giovanile dai toni impietosamente grotteschi celebra venerdì al Teatro di Verdura il cinquantesimo anniversario della morte di Brecht.

Con Le nozze piccolo borghesi il regista Corrado D'Elia dirige nove personaggi che, accompagnati dal ritmato incedere delle portate, ci mostrano piccanti retroscena e vergognose ipocrisie familiari.

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