Dagli immigrati alla sicurezza le sconfitte della sinistra italiana

La sinistra italiana sembra vincere le sue battaglie, ma ha finito sempre, come la Germania, col perdere tutte le guerre. Ma vediamo un po’ queste battaglie. Quella contro il nucleare, e oggi siamo nel bel mezzo della crisi energetica e ambientale coi prezzi dell’energia elettrica più alti d’Europa, che si ripercuotono negativamente sulla nostra competitività. Quella contro i manicomi, col risultato di avere in libera circolazione malati di mente che troppo spesso riempono la cronaca nera coi loro misfatti. Quella in appoggio alle manifestazioni studentesche, del ’68 e oltre, di cui oggi se ne raccolgono i frutti col grave stato di disagio, violenza e indisciplina nelle scuole. Quella a favore dei cosiddetti diritti umani nei confronti della delinquenza che, secondo la cervellotica filosofia progressista, sarebbe da addebitare alla società civile e ai suoi squilibri. Quella a favore dell’immigrazione, clandestina e no, che ci ha regalato un’esplosione di atti di sanguinaria, feroce, violenta delinquenza, di prostituzione, spaccio ecc., continue e pervicaci violazioni di leggi commerciali e fiscali. Ora questa fallimentare sinistra italiana, come sempre, tenta di correre ai ripari.

Ha cominciato la Presidente (comunista) della Regione Piemonte a chiedere un inversione di rotta ai suoi fedeli trinariciuti compagni d’Italia, per un diverso atteggiamento nei confronti della loro politica sulla sicurezza. Alle prossime elezioni, questa sinistra, capirà di aver perso anche la guerra contro la civiltà occidentale e cristiana.

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