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Dai, forza, ora contestiamoli...

Dai, forza, contestiamoli. Domenica tutti allo stadio per fischiare questa squadra e questo allenatore che non hanno saputo far altro che regalarci un quinto posto, una qualificazione all’Europa League dalla porta principale, due derby vinti, mezzo campionato di vantaggio sui ciclisti, lezioni di calcio alle sedicenti grandi. Così imparano a farci sognare. Li abbiamo visti ieri, no? Tutti scarichi di testa, qualcuno anche un po’ di gambe. Mica come noi tifosi che domenica scorsa, appena finito di asfaltare Bartali, avevamo in testa solo l’Atalanta. Noi sì che avevamo già dimenticato il “due contro zero”, il “game over sul derby”, l’“impazzisce Marassi”, o Diego Milito che, visti quelli che salutano con un dito, quelli che esultano con due, si impietosisce e insegna loro a contare fino a tre. Siamo seri. Questa squadra è stata sempre lo specchio di noi tifosi. Anzi, noi ieri a Bergamo avremmo anche perso. Il massimo di citazione che nei giorni scorsi abbiamo concesso ai nostri avversari era un plagio di Pieraccioni. «La Catalogna? Gliè come l’Atalanta, la Sampdoria... “un esiste”», sghignazzavamo. Vabbé, dai, prendiamola così: salutiamoci bene nelle prossime settimane, mentre i due Dogi della Repubblica di Genoa partono in anticipo sul mercato. A proposito: Milito all’Inter è fatta.

Preziosi ha ceduto e ha messo anche due Winx, sennò il cambio con Julio Cesar, Santon e Ibra non lo facevano.

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