Dai misteri di Roma alla Firenze da brividi: il giallo è tricolore

Le città italiane vengono scelte sempre più spesso dagli autori stranieri come scenario per le crime-stories. I bestseller di Dan Brown sfruttano le atmosfere cupe ispirate dai "segreti" del Vaticano. Il tedesco Veit Heinichen ha puntato sulle strade di Trieste

Dai misteri di Roma alla Firenze da brividi: il giallo è tricolore

Che l’Italia fosse un Paese denso di misteri e segreti, spesso raccapriccianti, l’avevano percepito già sensibilmente autori britannici come Horace Walpole e Ann Radcliffe, capaci di siglare due classici del romanzo gotico come Il castello di Otranto e L’italiano, o il confessionale dei penitenti neri rispettivamente nel 1764 e nel 1797. Storie cupe, macabre che sfruttavano come ambientazioni romantiche, allo stesso tempo spettrali e malinconiche le due città di Otranto e Napoli.

Ma è stato solo a partire dal 1981 con l’apparizione sul mercato internazionale del maresciallo dei Carabinieri Guarnaccia ideato dalla scrittrice inglese Magdalen Nabb che alcuni scrittori di gialli internazionali hanno deciso di mettere nel centro del loro mirino sia personaggi che ambientazioni squisitamente italiane. La Nabb con Morte di un inglese iniziò una saga ambientata a Firenze che ha visto per protagonista il suo Guarnaccia sino al 2005 in tredici appassionanti indagini ambientate per lo più Oltrarno, fra piazza Pitti e via Maggio. Una serie (recuperabile in parte nelle recenti edizioni Passigli o dai remainders in quelle Rusconi) che al suo debutto venne salutata da Georges Simenon con questo semplice strillo di commento: «Bravissimo».

Il primo che ha seguito le tracce dell’autrice inglese con successo è stato Michael Dibdin che nella Firenze dell’Ottocento ha ambientato il suo Rush full of Death (1986) ma che soprattutto a partire dal 1988 con Nido di topi ha realizzato una lunga serie di inchieste che hanno per protagonista l’investigatore della criminalpol di origine veneziana Aurelio Zen (che apparve a partire dal 1991 su alcuni Gialli Mondadori per approdare poi nel catalogo Passigli).

Persino Thomas Harris non si è lasciato sfuggire la possibilità di ambientare a Firenze una parte del suo granguignolesco Hannibal (1999), dove è riuscito a mescolare le indagini da lui svolte personalmente sul caso del mostro di Firenze a echi danteschi attraverso la tragica vicenda dell’immaginario e problematico commissario Pazzi che si confronta mortalmente con lo psichiatra cannibale Hannibal Lecter.

La coreografia lagunare di Venezia è divenuta quindi il teatro delle incredibili avventure del commissario Guido Brunetti, ideato nel 1992 dall’americana Donna Leon e giunte per ora al diciassettesimo episodio. Storie amatissime soprattutto sul mercato tedesco dove sono state prodotte anche varie fiction televisive con protagonista Brunetti ma che almeno per il momento i lettori italiani non potranno leggere per la richiesta esplicita dell’autrice di non essere edita sul nostro mercato.

Il tedesco Veit Heinichen, dal canto suo, ha puntato tutta la sua narrativa noir su Trieste in romanzi come I morti del Carso, A ciascuno la sua morte, Danza macabra e Morte in lista d’attesa (editi dalle Edizioni E/O) che hanno per protagonista il commissario Proteo Laurenti che scavano nel passato e nel presente della comunità multietnica locale, mettendo in luce problemi come quello dei loschi traffici legati allo smaltimento di immondizia, alla tratta degli organi e delle prostitute-schiave provenienti dall’Est.

Anche due colossi come Dan Brown e John Grisham non si sono fatti scappare l’occasione per una scampagnata thriller nel Bel Paese. Il primo in Angeli e demoni (Mondadori) ha spedito il suo professor Robert Langdon in una Roma quasi apocalittica dove l’intraprendente studioso deve destreggiarsi fra la setta degli Illuminati e le alte sfere del Vaticano. Grisham dal canto suo con Il Broker e Il Professionista (Mondadori) ha sfruttato a pieno le location di Bologna e Parma in due plot incentrati sullo spionaggio industriale e sulla presenza del football americano in Italia.

L’inglese Iain Pears infine ha ambientato una serie di fortunati gialli nel mondo dell’arte contemporanea con protagonista il generale Taddeo Bottardi che comprende La pista Caravaggio, Il tocco di Giotto, Il busto Bernini (Longanesi).

Coloro che volessero divertirsi nello scoprire quanti thriller e gialli internazionali sono stati ambientati in Italia possono dilettarsi a spulciare gli special raccolti sul sito monografico www.italian-mysteries.com. E se da il texano Joe R.

Lansdale ha recentemente dichiarato che la prossima avventura dei suoi scanzonati investigatori Hap e Leonard sarà ambientata fra la Puglia e il Texas si potrebbe anche sottolineare in conclusione come il sangue che scorre nelle vene di tre dei maggiori protagonisti del noir internazionale di tutti i tempi sia sicuramente tricolore: lo Steve Carrella del celebratissimo 87° distretto di Ed McBain, ma anche il Fabio Montale della trilogia marsigliese di Jean-Claude Izzo per non parlare poi della patologa forense Kay Scarpetta creata dalla maestra del bestseller Patricia Cornwell.

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