Dai nostri lettori 640mila euro per le famiglie dei caduti a Kabul

RomaSimone è arrivato da Napoli con la mamma Stefania. Simone ha due anni e mezzo e quando vede un aereo nel cielo, grida: «Papà!». Non se ne lascia scappare uno. Ha capito qualcosa di quello che è successo una mattina di settembre, il giorno 17. Da quella mattina è convinto che suo padre dorma «sulle nuvole». Adesso attende il suo turno in braccio alla mamma. Guarda la busta e si aspetta che esca qualsiasi cosa, da quella carta.
Nella busta c’è proprio un regalo per lui: 106mila 633 euro, per Simone, Stefania e per tutti familiari del sergente maggiore capo Roberto Valente, morto a Kabul nell’attentato contro i nostri parà del 186° Reggimento Paracadutisti Folgore di Siena che ha portato via sei soldati e in cui sono stati uccisi anche 15 civili afghani.
Un regalo nato da una raccolta spontanea dei lettori del Giornale subito dopo l’attacco kamikaze. In quei giorni di fine settembre i versamenti dei lettori crescevano giorno dopo giorno. Ieri erano sorpresi anche allo Stato maggiore dell’esercito: nelle mani dei parenti dei parà caduti sono stati consegnati dal Giornale 639mila 800 euro. Per l’esattezza più di trecentomila direttamente ieri e i restanti tramite l’esercito, perché tre famiglie non sono potute venire a Roma.
È emozionante anche da spettatori assistere alla consegna di questo regalo, nella biblioteca del palazzo di via XX settembre, perché sono passati appena cinque mesi, c’è quel bambino piccolo che corre tra gli uomini in divisa. E poi tre donne: Stefania e Giovanna, mogli di Valente e del capitano Antonio Fortunato, e Annarita Pistonami, mamma del caporal maggiore scelto Giandomenico, con il marito. Il capo di Stato maggiore dell’Esercito, il generale Giuseppe Valotto, li abbraccia a uno a uno e li saluta: «Bentornati a casa».
Giovanna si avvicina e parla per tutti: «La prego di ringraziare i lettori del Giornale - ci dice - questa sottoscrizione ci ha commossi. È la prima volta che accade una mobilitazione di questo tipo per noi, la cosa bella è che è una donazione fatta da persone semplici, e questo ci fa ancora più piacere». Non ha portato da Siena il suo bambino di sette anni. Giornate come questa sono insieme belle e difficili. Il tenente generale Michele Ragusa, presidente della Onaomce, l’opera nazionale di assistenza agli orfani, ribadisce l’impegno a seguire tutti i bambini negli studi.
Anche Stefania, la vedova di Roberto Valente si avvicina, dopo un momento di commozione: «È una cosa bellissima, questa sottoscrizione ci lascia senza parole. È una solidarietà meravigliosa». Accarezza la piastrina militare di suo marito, che ora lei porta al collo.
Simone è coccolato da tutti, non lo lasciano solo un istante.

L’esercito ha un ufficio speciale che si occupa del dolore: si chiama «sezione benefici assistenziali e supporto alle famiglie». «Un giorno - dice Stefania - sarò però solo io a dovergli spiegare. Simone ha capito tutto, ma dovrò trovare le parole per dargli un perché».

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