da Roma
Un attacco a tre punte, dove «ciascuno farà la sua parte per far crescere la Cdl». Ma un solo bomber, un solo candidato reale per Palazzo Chigi: «Soltanto io - dice Silvio Berlusconi - posso far vincere la coalizione. Avevo seriamente pensato di ritirarmi, poi ho visto che sono lunico a poter riportare il centrodestra al governo. Senza di me, se facessi un passo indietro, perderemmo, e pure pesantemente». Sì, ammette, negli ultimi giorni cè stato un piccolo calo nei sondaggi, «una flessione dovuta alla vicenda del Tfr che non è stata gestita molto bene e alle polemiche interne». Però il Cavaliere resta ottimista: «Andate a vedere quanti premier dopo dodici anni continuano ad avere il 40% di consensi personali».
Tra mercoledì sera e ieri mattina, due incontri a Palazzo Grazioli con i senatori di Forza Italia e con i coordinatori regionali, due vertici per fissare le prossime linee dazione. Il proporzionale, spiega Berlusconi, apre una fase di competizione interna e il partito deve quindi cambiare approccio: «Dora in poi si lavorerà per Forza Italia e non solo per il governo». Serve «uno sforzo sul territorio», la macchina azzurra dovrà conquistare voto su voto «facendo capire quanto di buono abbiamo fatto in cinque anni».
I senatori uscenti saranno ripresentati e il premier sarà presente in maniera assidua non solo nelle grandi città, ma anche nelle province, soprattutto dove ci sarà un candidato di Fi. Bisogna, insiste il presidente del Consiglio, entrare più in contatto con la gente. Uno degli «argomenti più sentiti» è quello delle quote rosa: «Per questo andremo avanti con il disegno di legge sulle presenze femminili», anche se «dipenderà dal Parlamento».
Quanto ai rapporti con gli alleati, i presenti agli incontri descrivono un Berlusconi ancora «dispiaciuto» per gli atteggiamenti tenuti ultimamente da Casini e Follini. «In cinque anni mi sono preso tutte le responsabilità, ho fatto da scudo a tutti, poi altri si sono fatti belli dei risultati del governo. Sembra che le cose buone le abbiano fatte loro e quelle brutte noi. E adesso che gli avversari mi attaccano continuamente, i partner dovrebbero difendermi di più. Sono sempre stato corretto con Fini e Casini, pure con Follini, ora starebbe a loro mostrarmi un po di riconoscenza».
Attacchi personali «che vanno avanti da dodici anni e che mi mettono a rischio». Dalle inchieste della magistratura ai «continui insulti» di «questa sinistra, che sa solo ribaltare la realtà e stravolgere ogni cosa», il Cavaliere si sente sotto assedio, ma non ci sta a fare la parte della vittima: vogliono colpirmi, il loro obiettivo sono io, ma ora Forza Italia e il Paese hanno bisogno di me. Parla della ex Cirielli: «Dicono che abbiamo fatto leggi ad personam. Niente di più falso, non ho mai tratto un solo beneficio, sono provvedimenti che tutelano i cittadini, soprattutto i più deboli». Accusa la sinistra che, «sostenuta da alcuni importanti giornali, si è inventata che noi avremmo dato a Bush la scusa per attaccare Saddam».
Tra le indagini contestate, quelle sui diritti cinematografici di Mediaset: «Accuse vergognose, non ho mai pagato una tangente, non ci sono soci occulti. Qualsiasi pm che indagasse in merito, dopo aver accertato i fatti, verrebbe a chiedermi scusa».
Conclude dicendo che il centrosinistra è «senza programma» e di Prodi «bollito, lo ha detto persino De Benedetti».
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